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A Mellana di Boves premiati i vincitori del concorso “Parole e Immagini”

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Domenica pomeriggio 15 luglio, a Mellana di Boves, la ventiseiesima edizione del Concorso nazionale poetico, fotografico, artistico «Parole ed Immagini», ha vissuto la sua premiazione, con presenti, oltre a bovesani, cuneesi e piemontesi, autori dall’Emilia (la piacentina Maria Francesca Giovelli), Toscana (Paolo Ferretti), Liguria (sia fotografi come Pietro Gandolfo che poeti come Pietro Baccino e Giuseppe Ramella), Lazio (con un Massimo Cerina arrivato sin da Latina).

Anche in questa edizione gli organizzatori non hanno nascosto la soddisfazione per opere, arrivate da ogni parte d’Italia, di ottimo livello, tra cui sottolineano quelle della sezione “simbolo”, di “abbinamento parole ed immagini”, a partire dalle vincitrici:

Nei pacchi di libri (e per i vincitori cesti con anche prodotti locali) vi era, acconto a quanto offerto dai vari sponsor, case editrici (da Primalpe, alla Araba Fenice) e libreria locali (da “Senza Polvere” a Stella Maris, all’Ippogrifo, al Centro Libri Usati…), oltre che dalla Cassa Rurale bovesana e dall’Alpitour, la più recente pubblicazione del Circolo, un “Parole ed Immagini Story”, volumetto di sessantaquattro pagine, edito dalla Tipolito Europa, sull’iniziativa (è in vendita nell’edicola bovesana Bisotto di Piazza Italia ed in librerie cuneesi al prezzo di 8 euro). Il curatore Adriano Toselli ha spiegato che non voleva essere una “antologia” (“servirebbero almeno quattrocento pagine, con selezione difficilissima, dopo quasi trenta anni di attività”), quanto un “catalogo”, un “campionario”, una “esposizione ideale” nella quale sono rappresentati tutti i vari generi e stili che hanno partecipato alle varie sezioni, un “punto di arrivo, bilancio, per nuova partenza”… Ne fanno parte corpose introduzioni, poesie e prose, anche di giovani, con sedici pagine centrali fotografiche a colori. “Non si pensi che la scelta fatta sia stata facile… Ci siamo consolando pensando allo spazio meritato da concedere ad altri nel futuro… Finiamo questa ventiseiesima edizione molto più ottimisti di un anno fa sia per questa pubblicazione, che ci ha aiutato come morale, sia per la partecipazione che resta, continua, anche al livello di visitatori, sia per un interesse che sembra coinvolgere anche giovani… Abbiamo la sensazione di sentici meno soli. Certo sempre attenti bisogna essere all’evolversi dei tempi, pronti a qualche cambiamento (e ne abbiamo in progetto parecchi, già alla prossima edizione), come sempre abbiamo cercato di fare, pur restando noi stessi… Forse quando siamo partiti un po’ all’avanguardia eravamo (col discorso di parole ed immagini insieme, prima che esistessero i computer ed internet), se no non saremmo durati tanto… Noi non siamo un evento, anche visto che al momento lo risulta essere anche una bella spaghettata, siamo un progetto culturale condotto con tanto impegno, senza risorse proprio sconfinate sin dall’inizio, portato avanti con serietà evitando la seriosità, rifuggendo, nella tradizione contadina cuneese, il darci le arie… In questi ultimi anni dobbiamo davvero ringraziare la Parrocchia mellanese per il suo sostegno anche concreto, giunto quando è mancato quello di Comune ed altri Enti”.

Le giurie risultavano formate da Valentina Biarese, Giorgio Casiraghi ed Alessandro Giordanetto (con la consulenza, per dialetti e lingue naturali, di Candida Rabbia), per gli “scritti”, da Valentina Biarese, Giampaolo Angius Giorgio Casiraghi e Sergio Carletto per la sezione “simbolo”, di abbinamento “Parole ed Immagini”, da Grazia Bertano, Cornelio Cerato e Giorgio Olivero, coordinati da Beppe Andreis, per le fotografie.

Per la “Poesia e prosa giovane” ha trionfato Luce Santato, di Lendinara (Rovigo), figlia della partecipante, e pluripremiata, Gloria Venturini (preceduta nella vittoria della sezione, anni fa, dalla sorella maggiore). È arrivata prima con la intensa poesia “Unico fra tanti”, che ha preceduto, nell’anonimato, la sempre sua “L’ultimo canto”. La sezione, meno partecipata dei primi anni, vista minor abitudine dei giovani a scrivere, ha vissuto sempre del contributo degli allievi del professore, di origini cuneesi, Maurilio Guercilena, insegnante al Liceo “Novello” di Codogno (Lodi). Gli organizzatori hanno notato, in generale, nelle opere dei giovani certa nota di pessimismo e tristezza.

Consola oceanica presenza di giovani (quasi trecento) alla sezione riservata ai ragazzi in età scolare, non competitiva, “Invito alla scrittura”, con tantissimi “rivoiresi”, ma non solo loro.
Nella “Poesia a tema libero in italiano” la vittoria è andata “Mani da vecchio” di Pietro Baccino, di Savona, che affronta, con ironia e serenità, il tema dell’invecchiare, lontano da cupi temi di tragedia. Il fatto che l’autore sia arrivato seconda anche nella sezione di “dialetti e lingue naturali”, col suo ligure, un po’ “piemontese”, d’entroterra, testimonia come quando si sa scrivere bene lo si riesca a fare con buoni risultati sia nella lingua nazionale che in quella regionale e locale.
Secondo è arrivato, con “Palcoscenico 2015”, Adalberto Torelli, di Cuneo, partecipante fisso dell’iniziativa, che è andato vicino a bissare il successo di metà anni Novanta con “Palcoscenico”. Gli organizzatori hanno fatto notare, con digressione storica, la differenza tra le due opere: più giocosa e piena di speranze la prima, gonfia di stanchezza la seconda, ambientata in un teatro degradato da tempo ed incuria, senza più la gioia di “offrirsi al pubblico, agli altri”, anche segno di evoluzioni, non positive, dei nostri tempi.
Al terzo posto è arrivata la lirica “Chi mi chiama soldato (ad un fante zappatore, Asiago 1917)” di Maria Francesca Giovelli, da Caorso (Piacenza), altra partecipante abituale, presente, buono, e delicato, spunto per gli organizzatori per ripromettersi lavoro di ricerca sulle vicende ai piedi della Bisalta di un secolo fa, durante la “Prima Guerra Mondiale”.

Per la “ Prosa a tema libero in italiano” si è confermato vincitore un cuneese, Paolo Arnolfo, di Busca, con “Quello che corre”, costruito con l’abituale eleganza e sensibilità.
Ha preceduto “Come le mele” di Gloria Venturini, da Lendinara (Rovigo), riflessione esistenziale e l’ironico “Un momento tanto atteso” di Ornella Zambelli, da Calolziocorte (Lecco).
Nei “Dialetti e lingue naturali” vi è stato nuovo trionfo del cuneese Antonio Tavella, di Racconigi, impegnato da anni in grande ricerca culturale per aumentare lo spessore poetico del piemontese, riscoprendone termini ormai in disuso, dimenticati. Ha trionfato nelle poesie con “A l’ësfiorì ‘d na reusa”, precedendo “Ra me isura” di Pietro Baccino, le ex aequo “Ra carità” di Elda Rasero, astigiana di Portacomaro e “La puèra” di Giuseppe Ramella imperiese di Caravonica, le segnalate “Poesie” di Nicolina Ros, pordenonese di San Quirino e “Caleidoscòp” di Giuseppe Mina, bovesano residente ad Ancona. Ha ripetuto il successo nelle prose (“Le conte”) con “Ëd feste da bal”, davanti a “Pidrèn e sò cavalin-a” di Luciano Ravizza, astigiano di Castell’Alfero e “Fiorin e l’amor për soa vigna” del carmagnolese Attilio Rossi (tutti due presenti, per letture, accanto a Guido Musso, lo spinettese studioso Barba Guido).

Tra gli “abbinamenti di parole ed immagini” il lavoro delle bolognesi Anna Maura Alvoni e Lidia Calzolari, articolatissimo, è stato giudicato uno dei migliori mai presentati alla manifestazione, tanto da far invitare le autrici ad esposizione personale per l’anno prossimo. Le ha seguite l’opera di Massimo Cerina da Latina (presente), con la romana Daria De Benedetti, notata particolarmente per il testo, pur con belle immagini rispondenti. Terzo si è classificato l’aostano Nicola Molino, per insieme di lavori giocosi, brillanti, ed ironici. Alessandro Dattola, cuneese di Frabosa Sottana, ha concesso lettura di sua opera segnalata, “Il dissidente”, con testo raffinato e, come suo solito, curata presentazione estetica.
Nelle sezioni fotografiche molti allori ha racconto ancora Pietro Gandolfo, di Chiusanico (Imperia),
Primo nella sezione “Il lavoro dei campi” ( ovvero “Non proprio di soli fagiuoli si vive”), con l’originale “Ulivi – la raccolta”, ma anche segnalato per “La raccolta del fieno”, vincitore della sezione “Vi mostro quello che cucino” (il buono da mangiare anche bello da vedere), con “Panini”, e, per non farsi mancare nulla, secondo nella sezione “Il colore viola”.

La sezione “Magiche luci sul finir del giorno, il crepuscolo” ha visto l’affermazione della cuneese (già messasi in evidenza) Bianca Maria Capanna, con i suoi “Pescatori”. Sempre femminile è stato il successo nella partecipatissima sezione “Il colore viola”, con la fossanese Loredana Berteina (componente del Club Espera di Roccavione). Vero reportage di viaggio del cervaschese Paolo Bussone ha trionfato nella sezione “Le mille ed una notte” (luoghi e cultura del Mondo arabo e mediterraneo).
Si son messi in evidenza il genovese Nicola Daddi (segnalato, come il bovesano Michele Siciliano, nella sezione “Il lavoro dei campi”, ma anche secondo in quella sul “crepuscolo” e terzo in quella sul “colore viola”), il pisano di Fornacette Paolo Ferretti (terzo sia nella sezione “lavoro dei campi” che in quella del “crepuscolo”), il cuneese Ermanno Agostinetto (secondo nella sezione “lavoro dei campi”, anche lui dell’Espera di Roccavione), Mattia Bussone, cuneese di Gaiola (secondo nella sezione “Vi mostro quello che cucino”) e Marco Bianchini, di Reggio Emilia (terzo nella stessa sezione, con deliziosa “natura morta”, utile anche alla promozione dei prodotti del suo territorio).

La giuria ha evidenziato il buon livello medio con quasi tutte le opere ammesse all’esposizione. Molti partecipanti, e premiati, del Cuneese facevano parte del Club Espera di Roccavione. Per l’anno prossimo gli organizzatori già hanno anticipato due sezioni: “Autoritratto artistico” e “Il colore arancio”.
La cerimonia è stata terminata con lettura di Vittore Giraudo, di Cuneo, premio speciale ancora per la sezione satira.

Non son mancati i ringraziamenti ai volontari che, con il loro lavoro, senza ombra di rimborso spese, hanno permesso tutto: Giampaolo Angius, Dario Colmo, Marina Grasso, Lelia Marizza, Ettore Ramero…

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