Nell’ambito dell’intensificazione delle attività di contrasto al terrorismo e all’illegalità nelle transazioni finanziarie, aumentano i controlli e gli approfondimenti delle segnalazioni di operazioni sospette (SOS) da parte del Guardia di Finanza.
Nel mirino della Guardia di Finanza anche i «money transfer», un circuito finanziario internazionale sorto principalmente per agevolare le rimesse di denaro degli immigrati verso i paesi d’origine.
Al riguardo, nei giorni scorsi, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Asti, nel corso di un controllo eseguito nei confronti di un money transfer gestito da Pakistani, hanno individuato presso l’esercizio M.A. privo di permesso di soggiorno. Una serie di verifiche speditive sul soggetto, oltre a riscontrare le proprie prestazioni di lavoro rese “in nero”, accertavano una posizione gravata da un provvedimento di espulsione disposto dal Prefetto di Asti lo scorso mese di maggio al quale non aveva ottemperato. Si è proceduto pertanto alla denuncia di M.A. alla Procura della Repubblica di Asti per violazione della normativa sull’immigrazione e all’accompagnamento presso la locale Questura al fine di reiterare le procedure per l’emissione di un nuovo provvedimento di espulsione.
In aderenza alle vigenti normative sull’immigrazione, C.S.A., datore di lavoro con cittadinanza pakistana e titolare del money transfer, è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per essersi avvalso di manodopera prestata da un cittadino “clandestino” che, in virtù del suo status, non poteva svolgere alcuna attività lavorativa. Sono in corso gli ulteriori accertamenti che porteranno all’irrogazione di sanzioni in materia di “lavoro nero” da parte dei competenti uffici.
c.s.