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Fuori strada con l’auto del padre, denuncia un finto furto: nei guai un operaio di Cortemilia

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Dovrà rispondere di simulazione di reato dinanzi all’Autorità Giudiziaria un operaio cortemiliese che ha falsamente denunciato, ai carabinieri di Cortemilia, il furto della macchina di suo padre.

 

Ai militari dell’Arma, intervenuti la notte dei fatti, aveva raccontato che, dopo aver parcheggiato l’auto, si era diretto ad una festa del paese trascorrendo la serata in compagnia di amici. Solo a fine dei divertimenti si era accorto del furto delle chiavi e quindi dell’auto del papà, poi però, stranamente, il ritrovamento del veicolo, a poca distanza, in un dirupo che costeggia la strada.
Ai carabinieri non ha convinto affatto la versione del giovane, troppi erano infatti gli elementi che non tornavano.
Il ragazzo ha continuato a sostenere la stessa tesi anche nei giorni successivi, confermando l’avuto furto dell’auto del genitore ad opera d’ignoti. Nei giorni seguenti però, messo davanti all’evidenza degli elementi raccolti dagli investigatori, ha ammesso quanto inizialmente ipotizzato dai carabinieri: era entrato in macchina disattivando il freno a mano e l’auto, essendo parcheggiata in pendenza, si era messa in movimento lungo una discesa ripida prendendo velocità. Lui, non riuscendo a fermare la marcia, si era lanciato dall’abitacolo, assistendo impotente allo schianto contro il guardrail e al capitombolo del mezzo giù nel dirupo.

 

A quel punto, spaventato della possibile reazione paterna, si era inventato la scusa del furto e, per dare veridicità alla sua versione, aveva richiesto sul posto l’intervento dei carabinieri. Chi doveva però “semplicemente” constatare il fatto e redigere la denuncia ha svelato quanto realmente accaduto: si è trattato di un incidente fortunatamente senza feriti e danni a terzi, con auto però distrutta.
L’avere denunciato il falso potrebbe ora costare molto caro al giovane indagato che rischia infatti una condanna da uno a tre anni di reclusione.

 

c.s.

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