Narzole, domenica 11 settembre torna magicamente indietro di 300 anni. Catapultata, attraverso scenari teatrali itineranti, spaccati della vita del 1700: la peste, il lavoro, le feste, l’arte, la politica di quel tempo.
Gli abitanti del paese nei panni del pittore Taricco nella sua bottega, dei componenti della famiglia Squarotti che sognano di affrancare Narzole dal controllo di Cherasco, di semplici popolani che raccontano della grande festa religiosa che si terrà di li a poco.
Ed è proprio una grande festa che troveranno i visitatori per le vie della città, molto simile a quella che trecento anni fa fecero gli abitanti di Narzole per l’inaugurazione della Chiesa di San Rocco. Il profumo di caffè messo a tostare, dei biscotti che le giovani donne tengono nei cestini e vendono per la strada, duecento pani grandi tagliati a fette di due centimetri e conditi a soma d’aj e a cougnà (la marmellata di mele cotogne cotta secondo l’antica ricetta), le cherniele (gli antichi dolci di pasta di pane e miele), i taiarin che le pastaie preparano senza sosta sui grandi tavoloni di legno ed in fine il prodotto principe di questo territorio: il vino, le ultime botti rimaste della scorsa vendemmia in attesa della nuova ormai alle porte, i vinai lo danno a prezzo bassissimo perché nessuno ci vuole guadagnare, è solo per fare allegrezza insieme, quindi un bicchiere di vino a soli 50 centesimi, anzi a un Narzolino, la moneta coniata appositamente per la manifestazione perché nel 1700 gli euro non esistevano.
Oltre a godere di gusti e profumi i visitatori possono osservare e addirittura provare a cimentarsi in antichi mestieri, ci sono candelari, bottai, impagliatori, cestai, filatrici, il calzolaio, il maniscalco, il burraio, l’arrotino e molti altri, tutti intenti nella realizzazione dei loro prodotti e disponibili a far provare ai più curiosi. In piazzetta delle lavandaie è un trionfo di bianco per gli occhi per le fila di enormi panni candidi stesi, le donne si alternano ai mantici per tenere vivi i fuochi ed alle tinozze che sbuffano cenere. In piazzetta dei giochi i bambini giocano con trottole e costruzioni di legno, buttano giù barattoli con pietre avvolte di stracci e i grandi si sfidano in prove di abilità e forza e sono grandi sudate e qualche rovinosa caduta nella corsa dei sacchi, le maniche delle camicie si arrotolano per il grande tiro alla fune e per sfidare l’ancora imbattuto campione di braccio di ferro e vincere ben tre bottiglie di vino. Per i più attratti dai viaggi nel tempo c’è la chiromante che predice il futuro, e chi vuole tentare la sorte può provare a vincere un maialino indovinando quanto pesa. Se interessati ad arte storia e architettura troverete giovani guide, in tutte le Chiese ed i palazzi. Nella straordinaria acustica della piccola chiesa di San Pietro il gruppo delle “Umiliate” intona canti del 600 e del 700.
Centinaia di persone, un paese che partecipa e si traveste. Durante l’anno sono stati organizzati decine di momenti di condivisione creativa tra adulti, bambini, adolescenti, anziani e ragazzi disabili del paese, finalizzati alla preparazione dell’evento finale
1) Gruppo sartoria per la preparazione di costumi ed accessori
2) Laboratorio di costruzione di scarpe con materiali poveri e di scarto
3) Laboratorio teatrale di formazione per attori, figuranti e banditori
4) Laboratorio di formazione artistica per le guide
5) Laboratori di danze popolari per la città e all’interno delle attività curriculari della scuola elementare
6) Laboratorio rivolto a ragazzi diversamente abili di creazione sporte di tela e tazze di terracotta per la mescita del vino.
Laboratori utili per preparare arredi e costumi, imparare le scene e le danze ma soprattutto per raggiungere e aggregare sempre più persone e passare del tempo insieme.
Tra le novità di quest’anno, l’elezione di Mi Sgrappolo, come ogni fiera, sagra e festa che si rispetti anche quella di Narzole avrà la consacrazione della bella del paese, solo che dovrà essere soprattutto brava, il titolo di “Mi Sgrappolo” va a colei che dimostra di possedere oltre che qualità estetiche anche quelle capacità che rendevano irresistibili le donne nel 1700, le candidate in gonnellona e camicia di canapa devono accudire il bestiame, fare il vino, rammendare, cucinare, e gestire con oculatezza il bilancio familiare.
Programma dettagliato dell’evento 11 settembre 2016
Ore 9,00 Allestimenti scene, preparazione degli spazi
Ore 13,00 Frugale pranzo tutti insieme, soprattutto per chi viene da fuori e non può tornare a casa.
Ore 13,30 Ultime cose da definire, l’augurio di tanta “MERDA” generale (se c’è tanta merda vuol dire che ci sono tanti tanti cavalli e quindi tanti spettatori) e ci si va a mettere in posizione
Ore 14,30 Parte la prima visita guidata teatrale, da ora in avanti ne parte una ogni quarto d’ora, le sei guide si succedono nel condurre i i gruppi attraverso percorsi teatrali della durata di cinquanta minuti.
Ore 14,30 Iniziano tutte le attività
– I mestieranti dimostrano e fanno provare le proprie attività
– Le guide culturali nei luoghi di pregio della città ne raccontano storia, arte e caratteristiche architettoniche.
– Gli animatori invitano il pubblico a partecipare a tutti i giochi e le sfide
– Partono le attività della piazzetta dei bambini con i giochi di un tempo
– Venditrici ambulanti vendono lo street food del 1700: uova, biscotti, soma d’aj, cougnà, vino, caffe al cioccolato, pane e salame…
Ore 15,00 Primo concerto di canti del 600 e del 700 delle “Umiliate” nella chiesa di San Rocco
Ore 15,30 inizio del concorso “Mi Sgrappolo” le concorrenti si sfidano in prove di abilità e bellezza
Ore 17,30 distribuzione della cisrà (antica minestra di ceci)
Ore 18,45 Processione religiosa accompagnata dalla banda e da tutti i figuranti
Ore 19,30 Chiusura della manifestazione e cena tutti insieme
Ore 20,00 Cena di tutti i figuranti e volontari in strada sotto le stelle con cisrà e tajarin
Ore 22,00 Tutti in piazza per i balli tradizionali