Il Presidente Nazionale degli Elicoltori Giovanni Avagnina ha presentato il 45° Incontro Internazionale in programma a settembre e per l’occasione ha stilato un primo bilancio sullo stato dell’elicoltura in Italia.
La vostra organizzazione sta preparando il 45° Incontro Internazionale di settembre 2016. La manifestazione che cosa rappresenta per il settore?
“Rappresenta il momento annuale più importante per comunicare le notizie e le novità del settore. L’allevamento delle lumache Helix negli ultimi anni ha conosciuto importanti momenti di sviluppo e di interesse, in particolare nel 2016 l’Istituto di Elicicoltura di Cherasco ha lavorato positivamente per regolamentare l’attività, ottenendo del Ministero della Salute, nel mese di febbraio 2016, l’approvazione e la validazione del sistema di produzione al naturale e indicare chiaramente le regole dell’intera filiera produttiva”.
In sintesi quali sono i dati economici dell’attuale elicicoltura?
“Gli allevatori che utilizzano il sistema naturale senza mangimi sono attualmente in Italia quasi 10.000. La superficie investita in totale supera oggi i 10.000 ettari, con forte incremento delle aziende superiori ai 5.000 mq e una sempre più definita mappa di impianti di grandi dimensione, con una potenzialità della produzione industriale.
Il movimento di vendita registrato in Italia nel 2015 ha un valore globale di 415.000 quintali, con una percentuale di + 5% sul 2014.
Il valore globale del fatturato maturato alla produzione, vendita, utilizzazione e ristorazione è considerato su 275 milioni di Euro.
Un segnale molto forte degli ultimi anni, dato che va totalmente a vantaggio degli allevatori, è l’ulteriore crescita per il prodotto “Lumache vive”. Questo segmento ha segnato, sul totale dei consumi, quasi un 6% in più a discapito del prodotto lavorato e conservato, arrivando al 78% per il vivo, il 14% per il surgelato, relegando il conservato al 8%. Il dato rileva una forte tendenza a favore dell’elicicoltura naturale: sempre più consumatori hanno scelto di acquistare e utilizzare lumache al naturale, vive, occupandosi in diretta, in famiglia e anche nella ristorazione della cucina e della loro preparazione. Gli allevatori sono diventati quindi sempre più forti, superando l’industria conserviera e soprattutto migliorando qualitativamente il prodotto per il consumo. Questa tendenza aiuta il superamento della depressione dei prezzi per gli acquisti da parte dell’industria, a favore esclusivamente degli allevatori che possono vendere, senza alcun tipo di trattamento il loro prodotto all’utilizzatore, ottenendo di conseguenza prezzi più remunerativi”.
Prospettive
“Un dato di estrema novità e importanza che va sottolineato è la questione della Bava di Helix. L’Istituto di Cherasco ha lavorato notevolmente negli ultimi 3 anni in questa direzione. Nel settore si è creata una eccessiva confusione sull’argomento, viste le prospettive del mercato del prodotto. Troppe aziende, più o meno correttamente, si sono inserite nel settore, portando nel mercato moltissimi tipi di prodotti cosmetici che dichiarano di contenere bava di lumaca che in realtà non sono tali per l’impossibilità fino ad ora di produrre bava vera, di qualità e con le caratteristiche chimiche dei componenti fondamentali e utili della baca estratta. Si è dovuto inoltre risolvere il problema del benessere dei molluschi sottoposti ad estrazione. Finalmente ora ci sono, grazie al programma internazionale Mullerone, ideato totalmente ed esclusivamente a Cherasco, le condizioni tecniche ed economiche per produrre dalle lumache di allevamento bava purissima di alta qualità, che contiene tutte le proteine e i mucopolisaccaridi utili agli effetti benefici sulla cute e nel corpo umano. Tutto ciò senza alcun danno fisico o mortalità delle lumache sottoposte all’estrazione, le quali possono ritornare in allevamento e ricostruire il prezioso secreto per nuove produzioni.
Con questo programma si può garantire all’allevatore un doppio reddito, uno per la vendita del prodotto per la gastronomia, il secondo per la bava, prodotto esclusivo, di alto costo sul mercato e che solo ed esclusivamente gli elicicoltori possono ottenere”.
Quali sono i principali motivi del trend di crescita che il settore regista?
“I periodi di crisi vedono infatti sempre un maggior interesse degli individui nei confronti della terra e dei suoi prodotti. Nel mezzo della tempesta finanziaria, della diminuzione del lavoro e dall’aumentare delle paure provocate dagli scenari tecnologici e industriali, la terra, la sua coltivazione, i suoi prodotti e la vita stessa a stretto contatto con la semplicità e primordialità dell’agricoltura, rappresentano per molti, soprattutto sotto l’aspetto psicologico, un luogo di rifugio e si sicurezza.
La semplicità della produzione, la sicurezza alimentare e la naturalità del rapporto terra – frutti diventano, in questi cicli di crisi, una nuova frontiera per molti.
Naturalmente i giovani e i giovanissimi. Anche l’elicicoltura vive questa realtà e, mai come nel 2016 e in prospettiva nel 2017, tanti giovani e tante persone del mondo della città si stanno indirizzando in questa direzione, con il programma di produrre naturalmente le lumache di terra, senza interventi di tipo industriale o esclusivamente tecnici. Un’altra realtà è l’incremento della percentuale di donne che si dedicano, anche in forma primaria all’allevamento
Si sta consolidando la consapevolezza del valore qualitativo di questo prodotto alimentare e la conseguente possibilità di creare un lavoro e un reddito con la sua produzione. A livello generale le cifre non tradiscono, e ci parlano di una crescita degli occupati in campagna pari a +6,2% in Italia, addirittura +13,7% nel nord del paese. Aumentano i titolari junior di aziende rurali, come si infoltisce il gruppo di giovanissimi che scelgono di frequentare gli istituti agrari. Insomma, anche i numeri possono strappare qualche sorriso, il settore primario sta patendo le odierni ristrettezze economiche, ma ha buoni elementi su sui puntare per rilanciarsi definitivamente”.
Il “ritorno alla terra”, anche se molto romantico, non è certamente facile per le incognite che la natura ogni giorno riserva, ma si registra una nuova realtà, fatta di soggetti disposti anche a faticare per ottenere prodotti e metodi che tengano conto della salute alimentare, del benessere degli animali allevati, della naturalità, anche se lenta, dei processi produttivi.
Che cosa ci dice di questa 45° edizione dell’Incontro?
“Ancora una volta Cherasco, con le varie manifestazioni tecniche, informative e gastronomiche sarà “capitale della lumaca”. Attorno alle iniziative dell’Associazione Nazionale Elicicoltori e dell’istituto di Elicicoltura si troveranno gli allevatori, gli appassionati e i gastronomi, come sempre, per celebrare in maniera adeguata e compiuta i vari fasti del mollusco. Vi saranno importanti novità presentate per la produzione del prodotto, per l’utilizzo economico della bava di Helix e per gli aspetti giuridici, sanitari e legali dell’allevamento”.