Home Brevi del Piemonte Contributo SOSESI al referendum – Energie Rinnovabili

Contributo SOSESI al referendum – Energie Rinnovabili

0
444

Nelle proposte di questa settimana parleremo di energie rinnovabili, di come sono suddivise e della tecnologia applicata. Iniziamo con l’individuare due macrogruppi per la classificazione:

ENERGIE RINNOVABILI NATURALI:
Vento – energia eolica
Sole – fotovoltaico
Mare, fiumi, laghi – energia idroelettrica
Sottosuolo – energia geotermica

ENERGIA DI FILIERA PRODUTTIVA:
Biogas da discarica
Biogas da biomasse coltivate
Biogas da gassificazione di biomasse lignose
Biogas da biomasse zootecniche

Lo sviluppo di una coscienza ambientale è di primaria importanza per il progresso del nostro Paese, e nei paragrafi successivi daremo concreti esempi di come una gestione accurata di questi due gruppi di energie rinnovabili possa procurare un grande salto di qualità a livello ambientale economico e sociale.

È davvero necessario che questo tema diventi uno dei cavalli di battaglia per lo sviluppo del Paese, da caldeggiare con vigore insieme a tutte le altre proposte che SO.SE.SI ogni settimana sottopone con grande passione all’attenzione di Voi tutti, perché non ci stancheremo mai di ripetere quanto sia importante dare una scossa, sotto molteplici punti di vista, alla nostra amata Italia.

Perciò, cari amici, col cuore al referendum votiamo e facciamo votare tutti SI-SI-SI!!!

PERCHÉ È DAVVERO NECESSARIO VOTARE SI:
superare il “bicameralismo paritario” e produrre leggi in tempi più rapidi;
ridurre sensibilmente i costi della politica;
garantire una maggiore partecipazione dei cittadini;
definire in maniera inequivocabile le diverse competenze di Stato e Regioni;
aumentare la rappresentanza degli Enti Locali in Parlamento e in Europa.

PROPOSTE SETTIMANA 37/16 DI SOSESI PER UN’ITALIA MIGLIORE:

1) L’AMBIENTE E LA PRESERVAZIONE DELLA NATURA
Investire nella valorizzazione della natura e nel risanamento ambientale. Riqualificare il patrimonio immobiliare pubblico e privato, realizzando un piano di ammodernamento tecnologico degli abitati urbani. Si darebbe così un grande impulso all’edilizia che è uno dei motori dello sviluppo economico.

Redigere un nuovo codice dell’urbanistica che disciplini i principi fondamentali del governo del territorio, ispirandosi al criterio del minor consumo del suolo ed escludendolo allorché sussistano possibilità alternative di riutilizzo e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti.

Avviare la bonifica integrale dei 57 siti di interesse nazionale, già individuati come inquinati, attraverso lo strumento della partnership pubblico-privata (P.P.P) In tal modo si renderebbero disponibili per il sistema produttivo le aree riqualificate. Assicurarsi che le Regioni si dotino del già previsto Piano dei rifiuti e che prevedano il recupero e la valorizzazione di tutti i componenti dei rifiuti stessi, utilizzando il concorso determinante di finanziamenti europei, per raggiungere, in tempi rapidi, l’autosufficienza dello smaltimento degli RSU e degli RSI.

In tal modo, si azzererebbero le sanzioni europee legate al mancato raggiungimento degli obbiettivi di smaltimento e si annullerebbero i circa 5 MD di € di pagamenti, che annualmente vengono effettuati a favore di Paesi dell’U.E. che provvedono allo smaltimento dei rifiuti italiani traendone beneficio.

La tutela idrogeologica delle aree montane può essere ripristinata da incentivi e defiscalizzazioni delle attività agricole, zootecniche, artigianali, turistiche e di valorizzazione delle risorse forestali che giustificano e premiano il ripopolamento nei territori più isolati e disagiati.

Il tutto con la partecipazione attiva della Grande Distribuzione insediata in situ e a valle nel garantire la vendita di almeno il 50% dei prodotti alimentari tipici di queste aree montane. I Sindaci devono essere i garanti di questa filiera commerciale di sviluppo vitale delle valli montane.

2) LA POLITICA ENERGETICA
Implementare e valorizzare le risorse del sottosuolo italiano dando nuove concessioni allo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi già individuati.

Destinare gli introiti addizionali per la finanza pubblica generati dalle nuove concessioni alla valorizzazione delle energie alternative e rinnovabili, per le quali è indispensabile riordinare le tariffe di incentivazione. Defiscalizzare al 100%, con il meccanismo del credito di imposta, tutti gli investimenti privati mirati a realizzare l’autoproduzione di energia e destinati sia alla produzione che alla residenza.

Promuovere, con l’autorizzazione ed il contributo delle Regioni in iter autorizzativi semplificati e celeri, la valorizzazione delle energie rinnovabili e alternative: idreoelettrica, fotovoltaica, geotermica, maree, biogas, eolica in-shore ed off-shore e delle nuove opportunità prodotte dall’innovazione tecnologica.

Si realizzerebbe in tal modo l’obiettivo di alzare il livello dell’autosufficienza energetica nazionale, dall’attuale 5% al 25%, con un risparmio di circa 10 MD di € nelle importazioni di energia.

Queste energie rinnovabili devono essere senza contributi statali, ma con la vendita diretta a soggetti titolati nella distribuzione con una quota obbligatoria di energia rinnovabile, con i quali con preaccordo si divide la differenza del costo di produzione con il valore di vendita, senza accise e tasse oltre all’iva, e l’IVA si paga senza pesare sul consumatore pagando Terna per il trasporto/vettoriamento ed Enel per gli adeguamenti tecnici.
Il tetto del rinnovabile prodotto in Italia deve tener conto della quota percentuale di energia rinnovabile che i distributori titolati devono garantire di acquisire e distribuire, e pariteticamente la stessa cosa deve avvenire per i produttori di energia da fossili.

Invece i consumatori di energia devono avere degli sgravi fiscali se superano la quota impegnata dallo Stato con produzione e distribuzione, e tali sgravi sono applicabili soltanto quando il consumatore di energia acquista apparecchi elettrodomestici o farmaci esclusivamente sulle quote IVA ridotte fino a un massimo del 4% dall’aliquota di pertinenza e la tessera sanitaria registrerà tutti i movimenti.

 

Si fa presente che queste proposte sono estratti, con alcune integrazioni, delle proposte SOSESI pubblicate in occasione del Convegno “Riformare per Crescere” tenuto a Cuneo il 22 febbraio 2014.

Anche se sono passati più di due anni continuano a costituire il nostro “humus” in continua evoluzione, perciò continuate a scriverci le vostre proposte e le vostre critiche migliorative e a diffondere i nostri messaggi ai vostri amici e conoscenti.

NESSUN COMMENTO