Nel corso delle prossime settimane, secondo un calendario di incontri che interesserà ogni centro di aggregazione sociale della città, saranno organizzate diverse conferenze dal Comando Provinciale Carabinieri di Cuneo sul tema dei reati in danno delle fasce deboli della popolazione, con lo scopo di sensibilizzare soprattutto le persone anziane sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e dai truffatori.
Proprio con riguardo alle truffe, il Comando Provinciale di Cuneo e il Comando della Compagnia cittadina, in considerazione di qualche recente caso di cronaca registrato proprio in città, ricordano alla popolazione di diffidare da sedicenti appartenenti alle forze di polizia o sedicenti avvocati che, con un modus operandi ormai piuttosto consolidato, contattano telefonicamente la persona, spesso anziana, invitandola a consegnare una certa somma di denaro a vario titolo.
Nella circostanza, spesso si è avuto modo di verificare che la vittima del reato viene contattata telefonicamente da un presunto appartenente alle Forze di Polizia il quale, guadagnata la fiducia del suo interlocutore qualificandosi come tutore della legge, la raggira convincendola dell’assoluta necessità di consegnare una certa somma di denaro ad un avvocato che si presenterà di lì a poco presso la sua abitazione, a titolo di risarcimento danno per un sinistro stradale in cui è rimasto coinvolto qualche suo parente. Tratti quindi in inganno dal fatto che quasi sempre i malfattori sono ben vestiti, dall’aspetto garbato e curato, e sono spesso dotati di abile dialettica, le vittime cadono in balia di questi soggetti senza scrupoli a cui consegnano spontaneamente somme di denaro a volte anche cospicue.
La modalità di raggiro sopra illustrata è quella registrata più diffusamente sul territorio della provincia cuneese, ma ovviamente molte altre sono le possibili varianti di questa vera e propria truffa, con sempre diversi pretesti utilizzati dai malfattori per conseguire un indebito profitto. Come, ad esempio, lo stratagemma del finto sopralluogo di furto attuato da un sedicente operatore di polizia che, con la scusa di verificare eventuali sottrazioni di oggetti di valore, invita la vittima a verificare in sua presenza l’ammanco di eventuali monili o denaro contante dai nascondigli ove vengono custoditi, sottraendoli subito dopo al proprietario in un momento di distrazione dello stesso.
Come prima indicazione utile alla cittadinanza, si precisa che le forze di polizia non utilizzano procedure operative di questo tipo. Il personale delle forze dell’ordine opera di norma in coppia e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene quindi controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l’auto di servizio, non consentendo da subito l’ingresso in abitazione a sedicenti agenti in borghese.
Ricordarsi inoltre che gli appartenenti alle forze dell’ordine non chiedono mai denaro contante od oggetti preziosi al cittadino, per cui, in ogni caso di dubbio o se sorgono dei problemi, si può chiamare, a qualsiasi ora del giorno o della notte, il numero di emergenza “112” o “113”, oppure, negli orari d’ufficio, l’utenza telefonica della Stazione Carabinieri più vicina.
c.s.