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Cuneo – Manuele Isoardi, candidato sindaco del M5S: “Siamo cresciuti, una volta ci definivano ‘altri’, ora tutti ci aspettano”| Il consigliere comunale uscente ha vinto la sfida interna al partito superando Sandra Armando e Marco Marro

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“Contento e responsabilizzato”: definisce così il proprio stato d’animo Manuele Isoardi, il candidato sindaco di Cuneo per il Movimento 5 Stelle, che ha prevalso, nella corsa alla candidatura, sulla grande favorita Sandra Armando (44 anni, cancelliera del Tribunale) e su Marco Marro (34 anni, ingegnere informatico).

Netto il suo successo: su un totale di 37, lo hanno scelto in 19, contro i 10 di Marro e gli 8 della Armando.

 

“E’ vero, non ero il favorito – conferma Isoardi – ma evidentemente con il percorso che abbiamo fatto ho convinto la maggior parte dei votanti”. Metalmeccanico, 44 anni, consigliere comunale uscente, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle racconta le proprie emozioni dopo questo successo: “Sono molto contento e mi sento pieno di responsabilità, ma nel senso buono del termine, perché il Movimento 5 Stelle è cresciuto molto. Ricordo che 5 anni fa, quando si era deciso di lavorare per dare anche a Cuneo una lista 5 Stelle, proprio in questo periodo mi trovavo a fare dei banchetti in corso Nizza da solo. Oggi all’ultimo banchetto che abbiamo fatto eravamo in 6-7: qualcosa è cambiato, siamo cresciuti, facendo i nostri sani errori, come chiunque. Ma oggi ci siamo. Faccio una battuta: una volta ci definivano come ‘altri’, dopo il Centrodestra e il Centrosinistra; adesso c’è il Pd, il Movimento 5 Stelle, e ‘altri’. Qualcosa significa”.

 

Cosa l’ha spinta ad avanzare la propria candidatura?

“Ho riflettuto tanto se candidarmi ancora: era nelle mie possibilità, perché il Movimento 5 Stelle prevede al massimo due mandati, e questo significa che in caso di elezione, al termine chiuderei la mia presenza dentro una sala consiliare, a qualsiasi livello. Per questo ci ho pensato tanto, ma ritengo di aver fatto una buona scelta, e questo risultato conferma che il percorso fatto è stato positivo”.

 

Lavoro, rifiuti, energia: sono questi i punti principali del suo programma.

“Il Movimento 5 Stelle è nato, oltre che dalla visione dei grandi Grillo e Casaleggio, anche dai punti che sono inseriti nella carta di Firenze, che sono i punti di partenza che ogni persona che si riconosce nel M5S condivide: tra questi, importantissimi sono questi tre aspetti. Ho deciso di sposarli perché ho visto che oggi, nel concreto, come attività comunale, possiamo incidere molto. Come? Semplicemente facendo cultura. Innanzitutto dobbiamo essere noi i primi promotori per quel che riguarda, per esempio, gli edifici pubblici e il loro efficientamento, e poi stimolare le famiglie, una dopo l’altra, a fare la loro parte. Le faccio un esempio: immaginate che io debba cambiare una finestra di casa mia. Ci lavorano un vetraio, un falegname, un muratore, magari un inbianchino, tutti artigiani; dove li vado a prendere? Sono i miei vicini di casa, che spenderanno quel denaro nel negozio sotto casa. Il denaro circola sul teritorio, crea lavoro e crea ricchezza, ed è questo che noi vogliamo stimolare. Il Movimento 5 Stelle col microcredito sta dando voglia e impulso di vivacizzare le piccole e medie imprese: gli artigiani sono un’espressione splendida, è proprio lì che noi vogliamo intervenire. Anche per la questione rifiuti parte tutto dalla cultura. Oggi a Cuneo, passando dal conferimento stradale al porta a porta, chiunque raggiunge il 69%, sono numeri che vengono fuori naturalmente: la sfida è adesso, ogni punto percentuale deve andare ad educare la gente. Bisogna farlo insieme, soprattutto con un sistema di premialità: tu differenzi e paghi di meno, tu non differenzi e paghi di più”.

 

Dopo aver vinto la prima sfida ed essere diventato il candidato sindaco, ora comincia un altro percorso difficile per lei. E’ pronto?

“Posso dire che a livello emotivo è stato molto intenso il piccolo percorso che ha portato a queste primarie. Ora sicuramente l’asticella si è alzata: come dicevo prima, una volta eravamo ‘altri’ e nessuno ci considerava, oggi tutti ci aspettano e guardano ad ogni parola che diciamo. Sarà una sfida importantissima, perché oggi la gente si aspetta di più: non bisogna più fermarla durante i banchetti, sono le persone che fermano me sotto i portici. Oggi ho scoperto che c’è la voglia, nella gente, di dire delle cose e di sentirsi anche un po’ ascoltati, si sente il bisogno di uno sfogatoio. Poi c’è chi ha la voglia di passare all’azione e dare una mano per trovare una soluzione: ecco, io invito tutti a fare questo sforzo, a provare ad attivarsi per cambiare le cose”.

 

Gabriele Destefanis

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