Ottantaseiesima Fiera Internazionale del Tartufo Bianco. Ad inaugurarla, venerdì 7 ottobre, alle 17.30, nel Teatro Sociale “Giorgio Busca” di Alba, sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, con numerose altre autorità nazionali e locali.
Poi, dal giorno dopo fino al 27 novembre (quasi due settimane in più rispetto alle ultime edizioni) le centinaia di migliaia di turisti, appassionati e visitatori potranno apprezzare le tantissime iniziative enogastronomiche, culturali e folkloristiche organizzate dal Comune, dall’Ente Fiera e dall’Ente Turismo della zona, insieme a numerosi sponsor pubblici e privati. Con l’obiettivo di far salire in passerella il prezioso “tubero”, i prestigiosi vini e l’incantevole spettacolo autunnale offerto dal paesaggio delle Langhe e del Roero. La manifestazione 2016 ha per tema “Le radici del gusto” e come simbolo un albero. Il perché lo spiega la presidente dell’Ente Fiera, Liliana Allena. “L’albero – dice – è il custode del paesaggio naturale, la culla dove cresce il tartufo e l’emblema delle radici: quelle della nostra cultura, delle nostre tradizioni, della nostra storia e dell’enogastronomia. Le radici del gusto che contraddistinguono i grandi uomini delle Langhe e del Roero: persone capaci di guardare al mondo senza perdere il legame con i luoghi dove sono nati”.
Anche per questo motivo l’intenzione è di valorizzare ulteriormente il già prezioso “oro bianco” come bene culturale collettivo: infatti, dopo aver ottenuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco a livello di territorio, entro il 2016 il Tartufo Bianco di Alba verrà ufficialmente candidato a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Il “tubero” potrà essere ammirato, annusato e acquistato ogni sabato e domenica, dalle 9 alle 20, all’interno dello spazio espositivo del Cortile della Maddalena. Quest’anno, poi, la Fiera, per iniziare un percorso di riduzione del proprio impatto ambientale, assumerà una dimensione più “green” con l’impegno a contenere i rifiuti prodotti, aumentare la raccolta differenziata e formare dei gruppi di eco-volontari. Ma c’è dell’altro ancora. La tutela dell’ambiente verrà anche portata avanti attraverso la campagna “Breathe the Truffle”, che ha l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente naturale dove nasce il tartufo. Inoltre, l’iniziativa proporrà laboratori didattici per i bambini e appuntamenti con il design, una mostra di grandi pittori (Giacomo Balla, Francesco Clemente, Mario Lattes) e dei manifesti d’autore realizzati da artisti famosi per l’edizione 1955 della Fiera, la letteratura, la cucina dei grandi chef stellati e la musica di Dee Dee Bridgewater: la signora del jazz, che arriverà ad Alba martedì 8 novembre per un imperdibile concerto. “Alba, Langhe e Roero – afferma l’assessore regionale, Alberto Valmaggia, che ha la delega alla tartuficoltura – con il tartufo, i vini, i suggestivi paesaggi Unesco, grazie all’impegno di chi organizza la Fiera, rappresentano uno straordinario esempio di come si possa valorizzare il territorio unendo innovazione e tradizioni. Un percorso dal quale trae vantaggio non solo l’Albese, ma l’intera regione. Da piemontese e da cuneese sono orgoglioso del cammino fatto dall’iniziativa. E aver scelto di ridurre l’impatto ambientale della manifestazione è un altro tassello che le aggiunge valore e prestigio”.
Da quest’anno, la manifestazione è stata inserita dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali tra i dodici principali eventi organizzati a livello nazionale, insieme, tra gli altri, a Vinitaly di Verona, Cibus di Parma e il Salone del Gusto di Torino. “Si tratta – sottolinea il viceministro cuneese, Andrea Olivero – di un grande riconoscimento e anche di un forte incoraggiamento alla Fiera di Alba, che, sempre di più, è diventata un biglietto da visita dell’eccellenza agricola ed enogastronomica del Piemonte e dell’intero Paese. I tartufi sono il prodotto finale che ci emoziona, ma dietro a questi si presenta una qualità diffusa: figlia di un duro lavoro e di un territorio che ha saputo trasformare la povertà in ricchezza”.
Ma non solo. “Essere nel top delle iniziative del Ministero è un modo concreto per indicare l’attenzione del Governo al settore tartuficolo, che necessita di risposte sul piano fiscale e garanzie sulla tracciabilità del meraviglioso prodotto delle nostre incantevoli colline”.
Qual è la situazione su questo fronte? “Nei mesi passati abbiamo iniziato ad affrontare la questione partendo dalla riduzione dell’Iva e da un sistema semplificato di tassazione, con aliquote davvero ridotte. Ora, nella prossima Legge di Stabilità, dobbiamo completare il lavoro, provvedendo a salvaguardare i raccoglitori con modalità ulteriormente semplificate. E’ un compito complesso, perché dobbiamo evitare burocrazia, ma, al contempo, assicurare la tracciabilità del tartufo, per motivi di salute e di tutela del prodotto nazionale. È una quadratura del cerchio quella che serve, tuttavia sono sicuro che la troveremo. Poi, bisognerà lavorare per incrementare la produzione, con misure agroambientali che favoriscano l’ampliamento delle aree tartufigene”.
Tutte le informazioni, gli eventi e le novità della Fiera 2016 sono sul sito www.fieradeltartufo.org