Ieri mattina, venerdì 14 ottobre, prima dell’apertura ufficiale della 18ª Fiera del Marrone di Cuneo inaugurata, in rappresentanza del Governo, dal viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, con numerose altre autorità nazionali e locali, l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università di Torino, ha ospitato l’interessante e partecipato convegno “Giovane e castanicoltore”.
A coordinarlo, Gabriele Loris Beccaro e Maria Gabriella Mellano del Disafa-Centro Regionale Castanicoltura. In sostanza, si è trattato di un’intervista aperta per conoscere quali sono le nuove generazioni di imprenditori del settore, come lavorano e cosa pensano del loro futuro. Dopo i saluti dell’assessora alle Manifestazioni del Comune capoluogo, Paola Olivero, del direttore Disafa, Ivo Zoccarato, e del vicepresidente Uncem Piemonte, Marco Bussone, alle domande dei moderatori hanno risposto Roberto Ansaldi, laureato in architettura, 29 anni, di Boves, Federico Vinai, specializzato in odontotecnica, 24 anni, di Mondovì, Flavio Baudena e Silvana Giordano, marito e moglie con tre bambine, ex lavoratori dipendenti, 39 e 36 anni, di Chiusa Pesio. Dagli interventi dei quattro giovani castanicoltori, arrivati all’attività attraverso strade molto diverse, è emersa la loro grande passione per il mestiere svolto e, dopo il problema risolto del cinipide, anche la soddisfazione per un raccolto e un prezzo di vendita adesso soddisfacenti. Seppure esistano ancora dei problemi come, tra i più importanti evidenziati, l’esigenza, per ottenere un reddito dignitoso, di integrare l’attività con la coltivazione di altri frutti agricoli, il raccogliere le castagne a mano perché i mezzi meccanici sono costosi e sul terreno inzuppato di pioggia non possono essere utilizzati, l’insufficiente incisività di una filiera del comparto capace di valorizzare maggiormente il percorso di vendita fino al consumatore e in grado di far incontrare la domanda e l’offerta, la mancanza di promozione del legno quando le piante vengono abbattute, l’assenza di contributi specifici per le aziende del settore; il dover sperimentare percorsi nuovi di coltivazione sulla propria pelle senza avere il consiglio degli esperti. Ma, in ogni caso, il pensiero condiviso è stato: “E’ dura, se, però, questo mestiere ce l’hai nel dna, ce la puoi fare”. Una carica di ottimismo che fa ben sperare per il futuro.
Il direttore dell’Agenzia AgenForm di Cuneo, Giancarlo Arneodo, ha sottolineato l’importanza della formazione per gli imprenditori del comparto anche per migliorare la redditività del loro lavoro. Ricordando, inoltre, la rilevanza fondamentale di fare rete. “Raccolgo volentieri – ha affermato l’assessore regionale alla Montagna, Alberto Valmaggia – i vostri suggerimenti. Stiamo concludendo l’iter del Disegno di Legge sull’Associazionismo Fondiario proprio per consentire il recupero dei terreni abbandonati e frazionati nelle terre alte e collinari, che potrebbe costituire un’opportunità in più per il vostro settore”.
Dopo il convegno, Sala San Giovanni è stata teatro dell’inaugurazione della Fiera. “Cuneo – ha detto il viceministro Olivero – ha faticato a diventare la vetrina delle sue Alpi, ma adesso, attraverso la manifestazione, ci è riuscita. L’iniziativa è l’espressione concreta di un grande territorio montano. La castagna è un prodotto nato semplice, anche se i grandi chef l’hanno resa un alimento raffinato. Dobbiamo essere orgogliosi di questo, senza però perdere di vista il tempo in cui era un cibo povero. E dobbiamo riscoprire e rivalutare le nostre origini rurali”.
Poi, il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, e le tante autorità presenti hanno rotto, a turno, la scultura dei maestri pasticcieri dell’Associazione Amici del Cioccolato: un monolito dell’albero di castagno di 60 chilogrammi, realizzato con il prelibato dolce. Ora, il Centro storico e la piazza Europa del capoluogo, fino a domenica 16 ottobre, sono pronte a offrire, pioggia permettendo, l’esplosione di sapori, profumi e colori delle eccellenze agroalimentari del territorio e un’accattivante galleria di creazioni artigiane. Una visita è d’obbligo.
c.s.