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Tortona: braccata e bloccata banda di rapinatori dopo un colpo a Rivalta Scrivia

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Alle ore 23.20 di lunedì, al Bar I Platani di Rivalta Scrivia la serata era trascorsa tranquillamente con i clienti abituali che avevano appena lasciato il locale al termine della partita della Juventus.

 

Mentre il titolare del bar si apprestava alla chiusura, da una porta laterale spuntava un uomo che domandava se fosse stato possibile acquistare un pacchetto di sigarette, ma quando il titolare faceva per consegnargliele, il finto acquirente si rivelava essere, in realtà, l’avanguardia di una “banda” che, come un vero e proprio “branco” entrava in azione al segnale convenuto. Altre quattro persone irrompevano nel locale, a volto coperto impossessandosi dell’incasso e di diversi pacchetti di sigarette esposte nello scaffale, aggredendo con calci, pugni e schiaffi dapprima il malcapitato titolare e, successivamente, la di lui moglie richiamata dalle grida del coniuge.
Razziato quanto ritenuto utile, il “branco” si dava precipitosamente alla fuga, allontanandosi a bordo di due auto che li attendevano all’esterno con alla guida altri due complici.

 

I Carabinieri, avvertiti da alcuni passanti e dallo stesso titolare della tabaccheria, davano quindi immediata attuazione al piano antirapina, circondando l’area di interesse con tutte le pattuglie al momento in servizio sia nell’ambito della Compagnia CC di Tortona che dell’intera provincia, posizionandosi nei punti cd di obbligato passaggio, allo scopo di rintracciare i fuggitivi. Nel contempo, militari in abito civile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tortona cominciavano a setacciare il territorio al fine di rintracciare i malfattori e/o le loro auto.

 

Nel cuore della notte la svolta.
Le ricerche, estese anche nel novese consentivano ai militari di Tortona di individuare le auto utilizzate per la fuga, una Mercedes ML, risultata rubata alcuni giorni prima ad un imprenditore di Capriata d’Orba, trovata parcheggiata in un’area condominiale ed una VW Lupo, risultata intestata ad una donna milanese, parcheggiata in una via del centro di Novi L.re con a bordo un Uomo di Novi ed una minorenne rumena abitante nel tortonese, subito bloccati.
L’immediata perquisizione dell’auto e l’incrocio di una serie di dati informativi raccolti/emersi nell’immediatezza indirizzavano gli operanti ad un appartamento al in via dei Mille.
A seguito del rifiuto ad aprire la porta degli occupanti, i Carabinieri decidevano di fare irruzione forzando la porta caposcala dell’appartamento e immobilizzando gli otto soggetti che si trovavano al suo interno.
Le successive perquisizioni consentivano di rinvenire, tra l’altro, la chiave del Mercedes, a bordo del quale venivano trovati, oltre alle sigarette rapinate al tabaccaio, i capi di abbigliamento utilizzati per travisarsi, ed un coltello, mentre all’interno dell’appartamento venivano rinvenuti, tra l’altro, quasi un etto di hashish ed un bilancino di precisione, nonché numerosi oggetti (strumenti musicali; attrezzi ed utensili vari per l’edilizia; bigiotteria; dolciumi; una mazza da baseball; radio ricetrasmittenti per ascoltare le comunicazioni delle Forze dell’Ordine; etc.) risultati provento di altri furti commessi a Novi Ligure e a Castelletto d’Orba e/o sui quali sono in corso ulteriori accertamenti.

 

Alla luce dei molteplici e concordanti indizi di colpevolezza raccolti, i militari decidevano di procedere d’iniziativa, al fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina aggravata e ricettazione nei confronti di 7 soggetti, 2 italiani (30enne, pregiudicato, e un 19enne); 3 rumeni 1 dei quali minorenne  (un 18enne. un 28enne ed un 17enne), 1 albanese 24enne ed 1 ecuadoregno 20enne pregiudicato, dei quali si allegano; alla denuncia in stato di libertà per concorso in rapina aggravata e ricettazione di altri 2 rumeni di cui 1 minorenne (un 16enne ed una 24enne residente); alla denuncia dei predetti e di un altro rumeno 26enne pluripregiudicato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio dello stupefacente rinvenuto.
Le indagini proseguono al fine di acclarare eventuali responsabilità dei predetti afferenti analoghi reati perpetrati, con lo stesso modus operandi, in altre località anche fuori provincia.

 

c.s.

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