Savigliano – “Cities changing diabetes” è un progetto internazionale che mette insieme le iniziative che nel mondo si preoccupano di prevenire la patologia diabetica.
Tra questi c’è l’Asl CN1, con la struttura di Diabetologia e Endocrinologia diretta da Salvatore Endrio Oleandri, dove con la collaborazione della Scuola dei fratelli Damilano l’attività fisica è divenuta qualcosa di organizzato.
Oleandri: “La città è un luogo in cui ci si può curare con l’attività fisica, camminando, perché la cura del diabete non è sostenibile unicamente con i farmaci”.
Aggiunge Alessandra Ardizzone, medico della struttura che opera su Fossano: “Farmaci, dieta e attività fisica devono avere pari dignità. L’attività dei gruppi di fitwalking dove medico, infermiere, dietista, camminano insieme ai pazienti, è stata molto positiva.”
Il diabete è una malattia che ne porta con sé molte altre, a livello di occhi, reni, cuore, sistema nervoso e sistema vascolare.
I nuovi farmaci, abbinati all’attività fisica, aumentano la speranza di vita dei pazienti, perciò oggi e, ancora di più in prospettiva, il vero problema è la fragilità.
Sono 20 mila i pazienti sul territorio dell’Asl CN1, molti centenari.
Maurizio Damilano spiega il progetto “Città per Camminare e della Salute”.
Ora c’è un’APP, un’utile guida virtuale per camminare in città, con percorsi definiti o da costruire nell’ambito di una community che favorisce l’interazione tra i membri.
“In questo modo – spiega l’ex olimpionico – si riescono a legare temi come salute, spazio fisico, città sostenibile in una proposta unica di uno strumento nuovo, più fruibile”.
Ancora Ardizzone: “L’App ci consentirà di raggiungere anche i pazienti più giovani, che potranno praticare l’attività magari in autonomia, sentendosi però inseriti in una comunità.”
L’obiettivo a breve è di formare nuovi “walkin leader” per arrivare a 15 e aggiornare che già svolge questo compito. Si dovranno anche produrre prescrizioni sempre più personalizzate per l’attività fisica, esattamente come si fa per la dieta e i farmaci.
Nell’attività di cammino interverrà un borsista, Stefano Cucco, esperto in scienze motorie, che sottoporrà ai pazienti test valutativi, ripetuti a distanza di tempo: “C’è una scarsa disponibilità del paziente diabetico a modificare il proprio stile di vita – spiega – chiediamo di aderire a un programma di educazione, entrando nel group care, per raggiungere l’obiettivo.”