Costi insostenibili, revocata la richiesta di mantenimento del Giudice di Pace a Bra

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Nel 2014, a seguito della soppressione della sede staccata del Tribunale di Alba sotto la Zizzola, il Comune di Bra, insieme ad altri 11 Enti del territorio (Carmagnola, Cervere, Cherasco, La Morra, Narzole, Pocapaglia, Sanfré, Santa Vittoria d’Alba, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno, Verduno) ha siglato una convenzione per il mantenimento della sede del Giudice di Pace in città, sobbarcandosi i costi di un servizio che è di competenza statale (e non comunale) e garantendo dunque a proprie spese – a parte il solo costo dei due giudici operanti, rimasto a carico del Ministero della Giustizia – i locali, le utenze, le attrezzature e il personale amministrativo dell’ufficio, composto ora da tre dipendenti del Comune di Bra.

 

Il costo annuo si aggira sui 100.000 euro, da due anni sopportato per oltre due terzi dal Comune di Bra e, per la restante parte, rimborsato dagli altri Comuni, con in testa il Comune di Carmagnola con 20.000 euro annui. In tale contesto, lo Stato continua a percepire per intero il “contributo unificato” pagato dagli utenti per ogni causa, senza versare alcunché e, anzi, lasciando a carico dei Comuni convenzionati tutti i costi elencati.

Un onere impegnativo, che ora richiederebbe un’ulteriore integrazione, visto il carico di lavoro e il prospettato aumento di competenze del Giudice di Pace per circa il 50% in più in volume di affari, come stabilito da recente legge di riforma. “Sarebbe necessario assumere almeno un altro dipendente qualificato, con un aumento di ulteriori 40 mila euro del peso economico annuo, che i Comuni firmatari della convenzione non riescono a finanziare – spiega il Sindaco di Bra Bruna Sibille -. Abbiamo proposto all’Ordine degli Avvocati, fra i più frequenti utilizzatori del servizio, una ripartizione della spesa; la proposta non è stata però accettata. A questo punto, seppur a malincuore, l’assemblea dei Comuni associati ha deciso di non rinnovare la convenzione e di revocare la richiesta di mantenimento della sede, nell’impossibilità di sostenere il costo di un servizio di competenza del Ministero di Grazia e Giustizia: non riusciamo e non possiamo più sostituirci così tanto allo Stato”.

 

Nei prossimi giorni, dunque, il Comune di Bra, capofila, comunicherà formalmente la decisione al Ministero e al Presidente del Tribunale di Asti, che dovranno dunque disporre per il transito della competenza territoriale dell’Ufficio del Giudice di pace di Bra ad altri Uffici di GdP pagati interamente dal Ministero: principalmente, si ritiene, all’Ufficio del Giudice di pace di Alba.

 

(em)