“Non fate entrare in casa persone estranee”: è il monito pronunciato dal questore Giovanni Pepé durante la conferenza stampa in cui sono stati illustrati i risultati di un’operazione che ha portato all’arresto di un’astigiana di 55 anni colpevole di un furto ingente (si parla di preziosi del valore di circa 800 mila euro) ai danni di un’anziana signora cuneese.
Il reato è stato commesso l’11 ottobre nell’abitazione della vittima, nel pieno centro di Cuneo, ma è partito da più lontano: l’autrice aveva infatti avvicinato l’anziana già qualche giorno prima, per strada, presentandosi come un’impiegata dell’Asl e chiedendole se avesse ricevuto la scheda sanitaria. Alla risposta affermativa, l’astigiana ha spiegato che aveva bisogno di controllare il documento, invitando l’anziana a condurla a casa; fiutata la truffa, la signora l’ha però congedata.
Alcuni giorni dopo è scattata la seconda fase dell’operazione: la 55enne si è recata direttamente nell’abitazione dell’anziana, trovando ad aprirle la collaboratrice domestica, coetanea della padrona di casa. Qualificandosi ancora come una dipendente dell’Asl, ben vestita e con modi convincenti, ha spiegato che le serviva urgentemente un documento, iniziando a frugare tra i cassetti. L’anziana, come inerme, in stato confusionale, non è riuscita ad intervenire, l’astigiana con grande destrezza e velocità ha trovato le chiavi della cassaforte, l’ha aperta e si è impossessata dei gioielli e degli orologi che vi erano all’interno, per poi andarsene.
Al suo rientro, la padrona di casa si è rivolta alla Polizia, che si è messa immediatamente al lavoro, trovando un valido alleato nelle immagini di videosorveglianza, che ritraevano la donna nel primo approccio all’anziana, per strada, dopo essere scesa da un’auto (Mercedes Classe A) guidata da un uomo. La truffatrice è stata così identificata in un’astigiana con precedenti penali contro il patrimonio, già denunciata lo scorso anno per un reato commesso a Bra con un modus operandi molto simile. Le intercettazioni telefoniche hanno fatto il resto, così, appena una decina di giorni dopo il colpo, la donna è stata arrestata mentre faceva rientro da Valenza, dove aveva cercato di vendere una delle collane rubate. Nella sua abitazione ne è stata rinvenuta un’altra, ma, come ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile Marco Mastrangelo, le indagini proseguono per incastrare eventuali complici e per recuperare il resto della refurtiva, dal valore davvero ingente, circa 800 mila euro.
“L’entità del danno è elevata – ha spiegato il questore Pepé -, e per la vittima i gioielli rubati avevano anche un siginificato affettivo importante, perché erano regali. Ci tengo a sottolineare come ancora una volta sia stato decisivo l’apporto delle telecamere di videosorveglianza. L’appello che ci sentiamo di ribadire alle persone anziane è di avere una prudenza assoluta e di diffidare di estranei che pretendono di entrare in casa.”
Gabriele Destefanis