Alle 15.00 di ieri (29 ottobre), il palco dell’Alba Truffle Show ha accolto la presentazione della collana editoriale benefica “Favole Agricole di Fata Zucchina”, con il primo bi-libro: “Il Mistero del Grandalbero” e “Ricette favolate di Fata Zucchina”, alias della presentatrice e conduttrice televisiva Renata Cantamessa.
Il libro, edito da ArabaFenice, ha uno scopo benefico. Per ogni copia acquistata, due euro saranno donati al progetto F.A.T.A. di Fuoriterapia Assistita con Animazione dell’Ospedale infantile “Regina Margherita”, in collaborazione con l’Associazione Onlus “La Collina degli Elfi” di Govone d’Alba.
Alla presentazione sono intervenuti Liliana Allena, presidente Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Giulia Zucchetti, dottoressa della Struttura Complessa di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale infantile Regina Margherita, Franco Olivieri, Coop Consorzio Nord Ovest, Luisella Canale, presidente “Collina degli Elfi” Onlus e Martina Guerra, FAB-Fondo Assistenza e Benessere. Presenti anche Alessandro Meluzzi, psichiatra, psicoterapeuta, saggista e firmatario della prefazione del volume, e Roberto Gonella giornalista del quotidiano “La Stampa”, che ha moderato l’incontro.
«Siamo felici di presentare il libro di Renata Cantamessa durante l’86ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Un libro che, rivolgendosi a grandi e piccini, narra di prodotti agroalimentari e del Tartufo Bianco in maniera creativa e divertente, con uno scopo benefico. Sempre di più vogliamo che la Fiera e il Tartufo Bianco d’Alba si facciano portavoce di progetti di questo tipo, che sanno far incontrare la cultura, le eccellenze del nostro territorio e la solidarietà», ha dichiarato Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
«Ringrazio la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba per la possibilità di presentare il mio libro e tutte le persone coinvolte in questo progetto», ha concluso l’autrice, Renata Canatmaessa. «Il bi-libro è frutto di un lavoro di squadra che ha visto coinvolte tantissime persone, enti e associazioni. Oltre ad essere una favola che racconta il nostro territorio attraverso le sue eccellenze agroalimentari, vorrei che questo libro fosse una ricetta di fiducia, di cui non possiamo essere consumatori, ma solo produttori».