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Amianto e malattie correlate: convegno informativo a Mondovì

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Venerdì 4 Novembre a Mondovì alle 15 nella Sala Comunale delle Conferenze “Luigi Scimè” in corso Statuto 11/D l’Associazione A.R.A.S.I.S. (Associazione rischio Amianto e sostanze inquinanti per la salute) di Mondovì e della Val Tanaro, organizza il convegno “Amianto e malattie correlate a 24 anni dalla messa fuori legge dell’Amianto” in collaborazione con il CSV Società Solidale.

Il convegno si propone di informare i cittadini, sulla pericolosità della dispersione delle fibre di amianto che se respirate possono portare eventuali malattie asbesto correlate. L’iniziativa inoltre si propone di sensibilizzare le istituzioni cittadine perché attuino il censimento delle coperture di amianto (10 mq. per ogni cittadino) da parte dei proprietari per evitare che non venga più disperso nell’ ambiente.

 

Il programma prevede alle 15 la proiezione del documentario “Attenti al treno” sull’esperienza della ex Fiat Ferroviaria (oggi Alstom) a cura di Armando Vanotto ex dipendente. Alle ore 16 è previsto l’intervento del dottor Massimo d’Angelo referente dirigente medico del Centro Regionale per al Ricerca, Sorveglianza e Prevenzione dei Rischi da Amianto) che tratterà il tema “Impatto epidemiologico e modello organizzativo per la presa in carico globale dei pazienti affetti da Mesotelioma. Seguirà l’intervento della dottoressa Federica Grosso, responsabile dell’Unità Funzionale Interaziendale Mesotelioma che parlerà di “Strategie di ricerca sul Mesotelioma”.
Spiega Sebastiano Sampò presidente dell’ARASIS di Mondovì: “A 24 anni dalla messa al bando dell’Amianto in Italia la situazione è ancora insostenibile nonostante gli sforzi della politica. In Italia l’esposizione all’amianto continua a mietere ogni anno in medi 1200 morti per Mesotelioma maligno e altrettanti tumori correlati, e questo nonostante nel nostro Paese l’utilizzo sia stato messo al bando ormai da 24 anni. Tutt’ora una vera e propria emergenza, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità dovuta a due fattori: da una parte, il lungo periodo di incubazione del tipo di tumore legato all’amianto, dai 20 a 40 anni, che fa ipotizzare agli studiosi un picco di casi sono nel 2020. Dall’altra il fatto che dopo la messa al bando dell’amianto non tutte le Regioni hanno ancora censito i siti per le necessarie bonifiche: secondo le stime ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto in Italia”.
L’ufficio stampa dell’ASL sta inviando un invito a partecipare a tutti i medici di base.
L’ingresso è gratuito. Per informazioni tel. 340 395 3527 email Sebastiano.sampo@virgilio.it

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