Nei giorni scorsi i carabinieri delle Compagnie di Mondovì e Borgo San Dalmazzo, nel corso dei consueti controlli su strada, hanno proceduto al fermo ed identificazione di un gruppo di stranieri, un irlandese e nove cittadini romeni, alcuni dei quali con precedenti penali per truffa e vari reati contro il patrimonio, sospettati di far parte della banda dediti alla cosiddetta truffa dell’asfalto.
Uno dei romeni controllati è risultato, dagli accertamenti eseguiti in “Banca Dati”, colpito da provvedimento di divieto di ritorno in un comune bolognese non ancora notificatogli in quanto resosi irreperibile.
Il Foglio di Via gli è stato notificato dai carabinieri della Stazione di Vinadio.
Quella della truffa dell’asfalto è un tipo di raggiro diffusosi negli ultimi anni nel Nord Italia ad opera di malavitosi stranieri, in particolare irlandesi o inglesi insieme a romeni e polacchi.
La banda, che circola a bordo di camion o furgoni con targhe estere su cui vi sono gli attrezzi da lavoro, in sostanza si propone di eseguire lavori di asfaltatura a privati, a prezzi vantaggiosi e di gran lunga inferiori a quelli di mercato, dicendo di avere del bitume avanzato da altri interventi, spesso, per essere più credibili, riferiscono falsamente di lavori da loro eseguiti per conto di comuni o parlano di altri appalti pubblici realmente esistenti nei pressi.
Poi eseguono i lavori velocemente, prendono i soldi, talvolta anche con minacce alla vittima e scappano.
Il giorno dopo poi l’asfalto comincia a sbriciolarsi ma ormai la banda è introvabile.
A finire nella rete dei truffatori piccoli imprenditori, artigiani, società con capannoni purché abbiano un piazzale di proprietà in terra battuta da asfaltare.
In alcuni casi, venuti alla luce in passato grazie alle indagini condotte dai carabinieri, il copione era sempre lo stesso: si presentava dal titolare un uomo elegante, che a bordo di una vettura di grossa cilindrata con targa inglese, diceva di avere camion di asfalto in avanzo da dei fantomatici grandi lavori effettuati nei pressi, per cui, siccome i costi di smaltimento dell’asfalto non gli convenivano, si offriva per asfaltare il piazzale della ditta gratuitamente.
Dopo l’ok, giungeva sul posto un vero e proprio team di operai e macchinari che si mettevano all’opera.
Il lavoro veniva sempre svolto rapidamente e apparentemente impeccabile, ma tecnicamente fatto male con la sistemazione grossolana di tombini e avvallamenti.
Nonostante i recenti controlli su strada del gruppo di stranieri, sospettati di far parte della banda della truffa dell’asfalto, avvenuti nei giorni scorsi più volte ad Ormea, Aisone e Demonte, non sono state presentate sinora denunce in caserma, la guardia dei carabinieri però resta alta.
Il consiglio fornito dai carabinieri: diffidare di questo tipo di prestazioni a basso costo che in realtà sottendono la truffa e richiedere subito l’intervento dei militari sul numero d’emergenza 112.