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Violenza sulle donne, Gianna Gancia: “Si aiutino anche gli orfani di femminicidio”

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«Chiediamo che la Regione Piemonte si prenda cura degli orfani di femminicidio. Riconosciamo che qualche passo sulla violenza di genere è stato compiuto, ma occorre pensare anche ai sopravvissuti, vittime a loro volta. C’è un vuoto legislativo che va colmato, una battaglia di civiltà a cui non possiamo sottrarci».

 

 

Così Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, richiama l’attenzione sull’ordine del giorno da lei stessa presentato, con l’obiettivo di istituire un fondo di sostegno economico che fornisca agli orfani di femminicidio e alle famiglie affidatarie un indennizzo per la copertura delle spese di assistenza psicologica, studio, cure mediche ed odontoiatriche, oltre che di accesso ai corsi universitari.

 

«Dal 2000 al 2015 – osserva Gianna Gancia attingendo a dati dell’Università di Napoli, della Camera dei deputati e giornalistici -, dei 1640 casi di donne vittime di femminicidio, il 50 per cento risiedeva nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, Veneto e Piemonte. Più del 40 per cento dei figli ha assistito all’evento mortale, più del 50 per cento non riceve sostegno psicologico e il 33 per cento non riceve alcun tipo di aiuto economico. Più del 70 per cento degli orfani, in caso di minori, è affidato ai parenti entro il quarto grado, i quali si ritrovano soli nella gestione della quotidianità».
Nello stesso ordine del giorno, la presidente leghista chiede anche che la Regione provveda al monitoraggio e all’aggiornamento periodico dei casi di orfani di femminicidio, proprio per rendere tutti consapevoli dei numeri e delle reali criticità del fenomeno.

 

«Se a questi dati sconfortanti e drammatici – rileva ancora Gianna Gancia -, si aggiunge che più dell’80 per cento dei figli è minorenne, si comprende come il fenomeno sociale sia importante e non si possa continuare ad avere l’attenzione delle istituzioni e della stampa soltanto nei giorni dell’omicidio, quanto piuttosto occorra affrontare la situazione in modo organico e strutturato ed efficacemente normato a tutti i livelli».
A questo proposito, la capogruppo leghista in Regione invita tutti i Comuni, i partiti e le forze sociali a promuovere azioni analoghe alla sua, per “ottenere che vengano presi impegni concreti”.

 

«Nell’interesse dell’orfano, già tragicamente provato dalla morte violenta della mamma – conclude Gianna Gancia -, è necessario che le istituzioni piemontesi tutelino la continuità dell’affetto familiare, se sussistono le condizioni di legge per l’affido, e che i parenti, almeno fino al quarto grado, come le famiglie affidatarie, indipendentemente dal legame parentale, abbiano la possibilità di occuparsene potendo contare su un contributo di mantenimento».

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