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Al Cuneo Montagna Festival si è parlato dei modelli di crescita per le terre alte

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Nell’ambito del Cuneo Montagna Festival, organizzato dal Comune capoluogo e dall’Uncem Piemonte, il Salone d’onore del Municipio ha ospitato, sabato 26 novembre, il complesso e articolato convegno “Modelli di sviluppo per il cambiamento: sanità, trasporti, istruzione e nuovi servizi per le comunità. Quali prospettive di crescita delle terre alte”.

 

 

L’introduzione dei lavori è toccata al viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero. “I fenomeni alluvionali di questi ultimi giorni – ha detto Olivero – dimostrano come il nostro territorio sia fragile, ma questa caratteristica non è solo riconducibile alla componente ambientale. In montagna e collina, infatti, sono molte le zone abbandonate: aspetto che ha avuto la conseguenza di un radicale cambiamento della loro morfologia strutturale e sociale. Dobbiamo riportare le persone in queste aree. E il percorso si realizza solo se dotiamo le stesse di servizi come l’assistenza e i trasporti e creiamo le condizioni per cui chi investe lì possa, poi, vivere in un luogo capace di garantirgli serenità e sicurezza economica. Ponendo al centro del progetto il singolo che fa parte di una comunità. Altrimenti qualsiasi iniziativa di sostegno è destinata a fallire”.
Il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna, ha sottolineato che il Comune da lui guidato doveva decidere se essere l’ultimo della pianura o il primo rivolto verso le montagne. “Abbiamo scelto – ha aggiunto – quest’ultima strada, perché – e lo stesso discorso vale per la Provincia – voler considerare il nostro territorio senza le terre alte è una lettura sbagliata e dannosa. In quest’ottica acquisterà molta importanza la funzione di coordinamento del territorio affidata alle nuove province dalla Legge Delrio sugli Enti locali”.

 

Dopo gli interventi del presidente Uncem Piemonte, Lido Riba, e del preside della Facoltà di Scienze Umane di Lugano, Fabio Gabrielli, il presidente dell’Unione Montana Valle Grana, Roberto Colombero, ha illustrato il lavoro effettuato sul territorio, evidenziando alcune criticità. “Spesso – ha affermato – costruisci un percorso partendo dalle esigenze del tuo territorio, ma poi ti scontri con le norme e la burocrazia che non ti danno gli strumenti per attuarlo nel modo che l’hai progettato e ti è utile. Bisogna guardare alla montagna con una prospettiva di lunga scadenza. Non si può continuare a vivere nelle terre alte part-time: bene da febbraio a ottobre; totalmente abbandonati negli altri mesi. E non deve più passare il concetto che il deficit geografico dell’altitudine rappresenti un handicap permanente”.

 

Per la Regione è intervenuta la presidente della Commissione Trasporti e Urbanistica, Nadia Conticelli, sottolineando come lo sviluppo della montagna passi attraverso la flessibilità dei servizi offerti. Inoltre, hanno preso la parola la senatrice Patrizia Manassero, l’onorevole Mino Taricco, l’assessora alla Manifestazioni del Comune di Cuneo, Paola Olivero, e il dirigente scolastico dell’Istituto Denina di Saluzzo, Antonio Colombero.
Conclusioni? Le terre alte costituiscono una ricchezza straordinaria, ma vanno aiutate concretamente affinché la loro vivibilità non resti un concetto scritto sulla carta.

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