Home Attualità Dop e Igp: il “Made in Italy” che funziona alla Fiera Internazionale...

Dop e Igp: il “Made in Italy” che funziona alla Fiera Internazionale del Tartufo

0
501

Dalle Langhe della Malora a quelle delle eccellenze DOP e IGP apprezzate a livello internazionale. Da una storia di sacrifici e povertà al riconoscimento a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco: il Nebbiolo ha battuto le nebbie e oggi, Langhe e Roero rappresentano uno dei distretti agroalimentari più celebri al mondo. Come nasce questa avventura e cosa sta alla base del successo dei marchi a indicazione geografica?

 

Per provare a rispondere al quesito, sabato 26 novembre, alle ore 11.00, presso il palco dell’Alba Truffle Show, le eccellenze DOP e IGP italiane e piemontesi sono state al centro della Tavola Rotonda “Indicazioni Geografiche, il Made in Italy che Funziona”, convegno inserito nel ricco programma della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e promosso dal Mipaaf, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con la Regione Piemonte e l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

L’iniziativa, svoltasi sabato 26 e non venerdì 25 novembre a causa degli eventi alluvionali che hanno colpito il Piemonte, è stata aperta da un saluto del Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero, che, assieme a Fabio Tripaldi, assessore alla Cultura e al Turismo della città di Alba, e Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera, hanno espresso piena solidarietà ai territori e alle popolazioni colpite dall’esondazione del Fiume Tanaro.

 

Presentato da Federico Quaranta, celebre conduttore di Decanter su Radio2, il convegno ha visto, oltre la partecipazione del Vice Ministro, importanti imprenditori della zona, in rappresentanza dei maggiori settori agroalimentari di successo. Per il settore vitivinicolo sono intervenuti Alberto Cordero di Montezemolo, presidente Albeisa – Unione Produttori Vini Albesi, e Roberto Costa, dell’azienda agricola Teo Costa. Per la Nocciola Piemonte IGP, Roberta Ceretto; per i formaggi, Gianni Cora. Per le eccellenze della pasta all’uovo, infine, Alberto Ribezzo.

 

La parte scientifica del convegno è stata curata da Piercarlo Grimaldi, rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, che ha collegato le eccellenze DOP e IGP al loro retroterra culturale, emozionale ed estetico, con particolare attenzione agli aspetti affettivi e identitari che il cibo rappresenta nelle società globalizzate.

Al termine della tavola rotonda, i partecipanti sono stati coinvolti in una degustazione guidata delle eccellenze a marchio Dop e Igp. In assaggio i formaggi di Assopiemonte DOP E IGP – associazione che rappresenta i sei Consorzi di Tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta esclusivamente prodotti in Piemonte: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano e Toma Piemontese; il riso del Consorzio di tutela DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, gli affettati del Consorzio Salame Piemonte IGP; il prosciutto del Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo DOP; la Nocciola Piemonte IGP presentata dalla Confraternita della Nocciola; e la mela Rossa Cuneo IGP grazie ad Asso Ortofrutta – Associazione dei Consorzi per la valorizzazione e tutela delle produzioni ortofrutticole a marchio collettivo della provincia di Cuneo e del Piemonte.

 

«Promuovere le nostre eccellenze e il territorio: questo è il punto di forza su cui dobbiamo lavorare, oggi più che mai abbiamo acquisito la consapevolezza che coltivare la nostra unicità ci rende vincenti», ha affermato Andrea Olivero, Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. «Le denominazioni non sono un’operazione protezionistica; quando parliamo di DOP e IGP non stiamo soltanto dicendo che un prodotto arriva da uno specifico territorio e che segue un preciso modello di produzione, ma vogliamo sottolineare che è figlio di una cultura particolare, traghettata in un sistema enogastronomico d’eccellenza. È questa la differenza del Made In Italy, il know how e l’esperienza che seduce e rende affascinante ciò che siamo e ci distingue davvero in un mondo globalizzato».

 

«Cosa rende speciali i nostri prodotti rispetto a quelli degli altri Paesi?», è stato chiesto ad Alberto Cordero di Montezemolo, presidente Albeisa – Unione Produttori Vini Albesi. «La differenza sta nella passione che riusciamo a trasmettere nelle piccole cose e persino nei dettagli. Tutelare un marchio significa preservare la trasmissione della passione e della creatività attraverso le generazioni».

Una creatività difesa anche da Roberto Costa, dell’azienda agricola Teo Costa di Castellinaldo: «Il Roero rappresenta la “rive gauche” del Tanaro, un territorio vivace, a lungo dimenticato che, negli ultimi anni, ha visto i propri vini ottenere importantissimi riconoscimenti. Alba, le Langhe e il Roero rappresentano la culla dell’enogastronomia Made In Italy, oggi celebre nel mondo».

 

«Viviamo in un territorio dove tutto ciò che cresce si dimostra un’eccellenza della tavola», ha aggiunto Roberta Ceretto, in rappresentanza dell’azienda Relanghe. «L’obiettivo di noi imprenditori è quello di selezionare e riconoscere la qualità dei prodotti a disposizione e instaurare con i consumatori un rapporto di fiducia all’insegna di quella qualità».

 

«Il valore aggiunto delle nostre produzioni è proprio il territorio», continua Alberto Ribezzo, del pastificio La Monfortina. «Noi non confezioniamo eccellenze, ma esperienze, che possono trasformare l’assaggio nel desiderio di visitare e conoscere i luoghi dove sono state prodotte».

«Si dice che la tradizione sia un’innovazione ben riuscita», ha proseguito Gianni Cora, del caseificio Cora Formaggi, «rispettare la tradizione e gli uomini che la tutelano: questa è la nostra tecnologia».

 

«Ringraziamo e salutiamo l’importante collaborazione con il Mipaaf. Chiudiamo questa questa edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba con un grande convegno sulle eccellenze DOP e IGP e sul Made in Italy che funziona. Eccellenze che sono frutto della lungimiranza e dell’impegno che caratterizzano gli uomini delle nostre colline, persone capaci di fare squadra e portare le nostre tradizioni nel mondo», ha dichiarato Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

 

«Le eccellenze piemontesi sono frutto del territorio, ma, soprattutto, delle comunità che ci stanno dietro», ha concluso Fabio Tripaldi, assessore alla Cultura e al Turismo di Alba. «Quanto le persone siano importanti per una terra, lo abbiamo sperimentato in questi giorni di difficoltà, in cui tutti si sono dati da fare per limitare e contrastare gli effetti dell’alluvione. In Italia abbiamo il privilegio di avere un popolo operoso, capace di portare il bello e la qualità anche dove non ci sono: è questo il Made In Italy che ci piace e che funziona».

NESSUN COMMENTO