Pur perdendo qualche posizione rispetto all’anno scorso, la Granda resta la provincia piemontese con la qualità della vita migliore.
A dirlo è l’annuale rapporto del quotidiano Italia Oggi, che piazza al 1° posto Mantova, seguita da Trento e Belluno. Cuneo occupa la tredicesima posizione, davanti a Verona, Piacenza, Reggio Emilia e Verbano Cusio-Ossola, prima provincia piemontese in classifica dopo la Granda.
Resta dunque più che soddisfacente la graduatoria della nostra provincia, che però, dati alla mano, perde ben 7 posizioni rispetto al 2015, quando occupava la sesta posizione. Più indietro troviamo le altre province del Piemonte: Novara (26), Vercelli (33), Biella (37), Asti (53), Alessandria (59), Torino (70).
Lo studio prende in considerazione 9 parametri principali: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.
La voce che sorride maggiormente alla nostra provincia è “affari e lavoro”, che tiene conto del tasso di occupazione e disoccupazione, del numero di imprese registrate e di quelle cessate: qui la Granda occupa il 5° posto, guadagnando ben 9 posizioni rispetto all’anno scorso. Non va altrettanto bene il parametro legato all’ambiente, su cui incidono, tra le altre, la concentrazione di biossido di azoto, i giorni di superamento della soglia di inquinamento, i consumi idrici, la produzione di rifiuti e la percentuale di vetture circolanti per abitanti. Cuneo è al fondo di questa speciale classifica, precisamente all’80° posto su 110.
Viene confermato invece l’ottimo piazzamento per quel che riguarda il disagio sociale, che si basa sulle percentuali di morti per tumori e in incidenti stradali, dei suicidi e del tasso di disoccupazione giovanile. Dati bassi in Granda, che consentono di salire sul podio, occupando il 3° posto e migliorando di una posizione il risultato del 2015. La nostra provincia resta nella top ten alla voce “servizi finanziari” e scolastici (10° posto confermato), migliora, ma rimane indietro per quel che concerne il sistema salute (da 83 a 70) e tempo libero (da 45 a 42). Stabile (da 61 a 62) la situazione alla voce “popolazione”, che tiene conto di densità demografica, percentuale di emigrati e di immigrati.
Infine, preoccupante il calo nelle graduatorie relative alla criminalità e al tenore di vita. Nel primo caso, la Granda perde 9 posizioni, passando dal 12° al 21° posto. Nel secondo la classifica, che si basa, tra le altre, sulla spesa media mensile dei consumi, sulle pensioni e sui prezzi degli appartamenti, ci vede in picchiata: dal 30° posto del 2015 al 63° del 2016.
Gabriele Destefanis