Caso Nocciola, Olivero risponde alla Litizzetto: “La politica non vive di battute, ma di risultati”

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In merito alla tutela e alla valorizzazione della nocciola, patrimonio unico del nostro territorio, nei giorni scorsi sono circolate notizie allarmistiche e prive di fondamento e alcune false informazioni.

Tutto ciò è avvenuto anche in trasmissioni televisive, come l’attacco al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e al viceministro Andrea Olivero da parte di Luciana Littizzetto nella puntata di “Che tempo che fa” andata in onda domenica 4 dicembre. Il senatore cuneese sgombera il campo da ogni equivoco, facendo chiarezza sulla situazione. “La storia – sottolinea Olivero – comincia da lontano. Nei decenni scorsi, vista la scarsa considerazione data alle Indicazioni Geografiche, si è costantemente affermata la denominazione “Tonda Gentile delle Langhe”. Solo con la nascita della IGP Piemonte si è prestata attenzione al nome e al luogo di produzione, decidendo di optare per la dizione “trilobata”. In questi anni, in mancanza di un Registro Unico dell’Unione Europea in materia, ogni singolo Paese ha registrato le varietà attestate e, ad oggi, risulta iscritta la denominazione delle “Langhe” in Romania e in Olanda. In Italia, a differenza di quanto è stato detto in questi giorni da politici locali e pure in trasmissioni televisive, il nome “Tonda Gentile delle Langhe” è usato da anni per identificare la specie vegetale su tutto il territorio nazionale. Nessuno scippo, quindi, ma molta colpevole disattenzione”.

 

Cosa sta facendo il Ministero? “Di fronte a questa situazione, con l’attenzione che da sempre riservo alle richieste del mio territorio e in costante contatto con l’assessore regionale Ferrero, ho incaricato gli uffici competenti del dicastero di avviare contatti informali con Olanda e Romania. Obiettivo? Verificare la possibilità di una cancellazione volontaria del toponimo “Langhe” dai rispettivi registri delle varietà da frutto. La scelta di privilegiare un accordo con Olanda e Romania ci permetterebbe di risparmiare molto tempo ed evitare i rischi di un contenzioso europeo su una materia ben poco normata”.
Se ciò non fosse possibile? “Se non si creassero le condizioni per giungere a una soluzione concordata, ci rivolgeremo ai competenti organismi europei per ottenere di cancellare il luogo di produzione dalla denominazione in tutti i Paesi dell’Unione”.

 

Cosa risponde a chi contesta l’inserimento della dizione “Tonda Gentile delle Langhe” all’interno del nostro Registro Nazionale delle varietà di piante da frutto con la possibilità di usarlo data a tutti i produttori italiani? “Innanzitutto, l’averla inserita non cambia nulla rispetto alla situazione precedente e costituisce un considerevole valore aggiunto per far valere le nostre ragioni nei confronti degli altri Paesi. Poi, risulta indispensabile per raggiungere due scopi: da un lato chiarire l’utilizzo a livello italiano e sull’altro fronte sostenere l’azione di tutela italiana nei confronti delle nazioni europee. Inoltre, nello stesso Registro è evidenziata come primaria la denominazione “Tonda Gentile” e solo come sinonimo “Tonda Gentile delle Langhe”. Infine, nello stesso Registro sarà inserito, a breve, in base alla richiesta avanzata dalla Regione Piemonte, anche il sinonimo “Tonda Gentile Trilobata”, secondo quanto previsto dal disciplinare IGP nocciola Piemonte”.
Le conclusioni? “Chi svolge una funzione pubblica non può limitarsi a gridare o pretendere di ottenere giustizia, ma deve costruire il percorso per raggiungere il risultato lontano dalle facili posizioni di chi cavalca l’allarmismo. Ecco perché, ben lontano dal voler fare polemica o di buttare tutto in “politichese”, il mio impegno è quello di procedere per dare certezze alla filiera, chiarezza ai consumatori e raggiungere l’obiettivo comune prefissato: cioè preservare il nome “Langhe” e il nostro patrimonio. Mi impegno per i produttori prima ancora che per la Littizzetto: la politica non vive di battute, ma dei risultati che porta a casa.”