Screening oncologici in provincia di Cuneo | Lo screening oncologico salva decine di vite, progetto coordinato dal medico Lorenzo Orione. Da settembre 2016 avviato lo screening virologico, per individuare il tumore al collo dell’utero

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Tre ambiti di screening che consentono di ottenere una fotografia della popolazione invitata, la distribuzione delle lesioni accertate e le loro caratteristiche. Salvando decine di vite ogni anno.

E’ il lavoro che svolge l’UVOSS, l’Unità di Valutazione Organizzazione e Screening guidata dal medico cuneese Lorenzo Orione.

Nei giorni scorsi è stata formalizzata la creazione di un gruppo di progetto (sono sei i programmi di screening in tutto il Piemonte), con una funzione di coordinamento dell’attività dello screening oncologico nell’ambito delle Asl CN1, CN2 e dell’Azienda ospedaliera S. Croce e Carle.

Responsabile del progetto è proprio il dottor Orione: “Questa riorganizzazione ci dà la forza di migliorare ancora il nostro lavoro, attraverso l’attività di diagnosi precoce che ha una ricaduta importante per migliorare la prognosi, aumentare l’attesa di vita e le guarigioni.”

Gloria Chiozza, direttore sanitario di azienda dell’Asl CN1, sottolinea lo sforzo organizzativo: “Siamo capofila del progetto 4, al gruppo viene dato il mandato di predisporre le azioni per l’attività dei 3 screening oncologici.

La nuova organizzazione prevederà un impegno sempre maggiore da parte delle aziende, anche in momenti difficili.”

Da settembre c’è anche una novità per lo screening cervico-uterino (150 mila assistite con il 90% di copertura e il 53% di adesione), con l’avvio dello screening virologico sul Dna di 13 tipi di Papilloma Virus.

Nell’arco di un anno, tra settembre 2016 e settembre 2017 sarà coinvolta il 40% della popolazione interessata (donne tra i 30 e i 64 anni) per un esame che risulta più efficace del pap-test ed ha un intervallo di chiamata più lungo, 5 anni.
Da qualche anno esiste anche il vaccino che copre diversi ceppi dell’Hpv, ma la profilassi non esclude lo screening; le azioni integrate consentono una migliore accuratezza nella prevenzione o nell’individuazione dei casi.

Ma Cuneo è prima in Piemonte per lo screening mammografico, per copertura e adesioni. Spiega Orione: “Da 6 anni Cuneo convoca anche le donne tra i 45 e i 49 anni che, se aderiscono all’invito, sono automaticamente inserite nel programma e richiamate ogni anno fino ai 50”.

Poi si prosegue fino ai 69 anni, con un intervallo biennale; la copertura è del 90%, l’adesione del 65%.” Ogni anno sono individuate 150 lesioni che devono essere trattate chirurgicamente (escluse quelle benigne).

Altro programma di screening riguarda la diagnosi precoce del tumore al colon.

La rettosigmoidoscopia, che interessa donne e uomini dell’età di 58 anni: un esame ad altissima evidenza di efficacia, con un abbattimento della mortalità nell’ordine del 60/70%.

Purtroppo la copertura è del 47% e l’adesione si ferma al 29%. Ma chi non aderisce è invitato a partecipare al programma di ricerca del sangue occulto nelle feci (qui la copertura, garantita dall’UVOSS, è del 100%, con inviti a 66 mila persone, tra i 59 e i 69 anni, su un biennio).

Risultato: 39 adenomi avanzati e 3 cancri individuati per via endoscopica (ma potrebbero essere 250 se l’adesione fosse completa) e 230 adenomi e 31 cancri accertati a seguito della ricerca di sangue occulto.
Un altro bel traguardo nella corsa per salvare vite umane.