PAGELLONI 2016 – Qui Cuneo: dalle lacrime di Mantova al ritorno di Iacolino, un anno tormentato | Riviviamo l’anno solare dei biancorossi, iniziato in Lega Pro e chiuso tra i dilettanti

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Tornano come sempre, a pochi giorni dalla fine dell’anno, gli immancabili pagelloni di Ideawebtv.it sulle principali realtà calcistiche della Granda, per rivivere con voi il meglio ed il peggio dei 365 giorni che ci stiamo lasciando alle spalle.

 

Partiamo dal Cuneo, come sempre piazza centrale per lo sport in provincia. È stato un 2016 poco meno che sufficiente per i biancorossi, che hanno vissuto, dopo un 2015 da gioie ed allori, un consueto anno di flessione, molto simile nelle forme e negli sviluppi al 2014.

 

Come in quel caso, infatti, i dodici mesi cuneesi sono stati segnati da una retrocessione amara dai professionisti, ottenuta al termine di una stagione con qualche illusione iniziale ed un tracollo successivo, e da una seconda metà di anno caratterizzato da un esonero dopo due mesi.

 

Trait d’union tra i due anni è, ovviamente, Salvatore Iacolino, che, riavvolgendo il nastro dei ricordi, ritroviamo alla guida tecnica biancorossa nella prima uscita del 2016, il 10 gennaio, con il pareggio a reti bianche contro la Cremonese. Seguirono due mesi privi di grandi soddisfazioni, in cui, dopo il successo nell’ultima partita di febbraio in casa della Pro Patria, arrivarono tre ko consecutivi, che segnarono il destino del tecnico campione d’Italia cinque anni prima con i biancorossi, esonerato il 20 marzo a seguito del ko rimediato contro la Reggiana.

 

Al suo posto, un volto nuovo: Fabio Fraschetti. Spirito positivo, voglia di rinsaldare i gruppi, ma si mantennero i vecchi problemi: il Cuneo chiuse la regular season con una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte nelle ultime sette giornate, restando invischiato nella zona playout. I 180’ con il Mantova se li ricordano un po’ tutti: fu 0-0 al “Paschiero”, a cui fece seguito l’1-0 in terra lombarda (decisivo Masiello a 10’ dal triplice fischio), che sancì il ritorno al dilettantismo della società di patron Rosso, infuriato dopo il rivedibile arbitraggio dell’andata.

 

Difficile ripartire con il giusto piglio, ancor di più se si tiene conto del fatto che fino all’ultimo secondo la speranza fu quella di poter usufruire del ripescaggio per restare tra i professionisti. “Cuneo alla finestra” si diceva, ma nulla di tutto ciò si realizzò: era la Serie D la realtà in cui tornare a fare progetti.

 

In estate, poi, nonostante una retrocessione amara, non ci furono mai dubbi sul profilo di Fraschetti, confermato anche per immaginare una risalita rapida verso il professionismo. Tanti i viavai sotto il Monviso, con poche conferme, tra cui quelle dei “vecchi” Conrotto e Quitadamo. Non mancarono i dubbi sui nuovi ingaggi, perché, accanto a vecchie conoscenze come Palazzolo e ex nemici conosciuti, come Andrea Rosso, Orofino, Procida e D’Antoni, un blocco importante dei nuovi innesti era rappresentato da giocatori provenienti da altre regioni e quindi poco conosciuti (dalla piazza), come De Sena, Papa e Radoi. Infine, l’ingaggio di Romulo Togni, tre anni fa in Serie A, che aveva fatto sognare i tifosi biancorossi.

 

Le risposte date dal campo, però, sono ben conosciute. Undici punti in otto partite, oltre all’eliminazione dalla Coppa Italia ai rigori contro il Chieri, con tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte, tra cui quella all’esordio contro il Varese, in quel “Paschiero” maledetto per il tecnico. Questo lo score del Cuneo 2016/17 targato Fraschetti, prima che, dopo la sconfitta di rigore patita a Casale, la società biancorossa non riproducesse un film già visto in passato: via il tecnico subentrato a Iacolino sette mesi prima, ecco ancora Iacolino il Salvatore, per rilanciare le ambizioni biancorosse. Fraschetti chiuse la sua gestione dopo appena quindici partite (Coppa Italia di Serie D esclusa) tra professionisti e dilettanti, con un magro bottino: quattro vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte.

 

Erano di fatto due mesi fa ed in questi sessanta giorni qualcosa è cambiato: diciannove punti in nove giornate, zero sconfitte, maggiore solidità di gruppo, che hanno consentito ai biancorossi di risalire la china fino al quinto posto. Non mancano, però, i dubbi. Dalla precaria condizione di alcuni giocatori alla “coperta corta” a livello di uomini a disposizione di Iacolino (anche dopo l’addio di Procida, a cui si è preferito stabilmente Quitadamo), passando per un mercato sempre in procinto di decollare e poi mai esploso (almeno fin qui), nonostante l’indispensabile necessità di inserire qualche giocatore nello scacchiere tattico.

 

Incertezze da cui ripartire in un 2017 che potrà comunque regalare soddisfazioni ai biancorossi. Con un pizzico di continuità e di efficacia in più, il primo posto del Chieri potrebbe anche essere messo in discussione. Perché, il 2015 insegna, con Iacolino alla cattedra, la concorrenza è avvertita…

 

Voto: 6-

 

CC – Redazione Sportiva Ideawebtv.it