In seguito alle misure di sicurezza aggiuntive poste in essere dalla Polizia di Frontiera Aerea presso l’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi, nella mattinata di ieri all’ingresso in aeroporto è stato controllato E.H.A., 36 anni marocchino, risultato poi essere un presunto scafista dello sbarco avvenuto a Catania di 884 migranti.
Non si tratta di un passeggero, ma di un accompagnatore, infatti lo stesso stava accompagnando la sorella in partenza per Casablanca ed è incappato nei capillari controlli aumentati ulteriormente negli ultimi giorni.
Dai controlli effettuati nelle banche dati internazionali è emerso che vi erano diversi alias con cui l’indagato si era dichiarato in Italia: lo straniero non ha saputo dare alcuna spiegazione plausibile in merito, apparendo alquanto preoccupato e nervoso per il controllo, e così gli Agenti hanno deciso di approfondire procedendo ai rilievi fotosegnaletici e dattiloscopici , dai quali è poi emerso che uno degli alias era associato ad altro nominativo, ossia su cui gravava il provvedimento di Ordine di esecuzione di misura cautelare personale del Tribunale di Catania e pertanto ricercato.
Il marocchino era infatti ricercato insieme ad altri 15 stranieri per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione con lo sbarco di 884 migranti, arrivati nel capoluogo etneo nel maggio 2016 a bordo del rimorchiatore italiano “Vos Thalassa”, soccorsi in acque internazionali e provenienti dalle coste libiche.
Dalle dichiarazioni dei migranti la Polizia di Catania ricostruì il viaggio, ovvero che, giunti in Libia dai Paesi d’origine, erano stati condotti nelle località di Zuara e Sabratah; qui erano rimasti fra i 30 e i 45 giorni, sorvegliati da trafficanti che davano loro da mangiare una volta al giorno.
I migranti, che avevano pagato per la traversata somme variabili tra i 500 e 1000 euro, erano stati poi condotti in spiaggia per salire a bordo di gommoni o piccoli pescherecci.
L’arrestato è stato associato presso il carcere di Cuneo a disposizione dell’A.G. competente . “Le misure aggiuntive poste in essere, prevedono un controllo capillare da parte della Polizia già all’arrivo presso lo Scalo aereo, prima ancora di accedervi e consentono di identificare preliminarmente chi vuole entrare” dichiara il Dr Martino Santacroce, Dirigente della Polizia di Frontiera cuneese, “ ho disposto inoltre l’incremento dei controlli anche ai valichi terrestri e quello ferroviario, con unità mobili automontate della specialità con il compito di contrastare l’immigrazione clandestina il falso documentale e la ricerca di latitanti”.
c.s.