“A Ceretto si compì la prima strage di civili dai parte dei nazifascisti in provincia di Cuneo: l’uccisione non per rappresaglia e senza alcuna giustificazione di quelle 27 persone il 5 gennaio 1944 ebbe per risposta l’avvio della lotta al fascismo e agli invasori da parte dei nostri partigiani.
L’atteggiamento combattivo dei cuneesi, che i nazisti volevano intimorire, rimane una lezione per tutti e per sempre. Ecco perché Ceretto è uno dei più importanti simboli della Liberazione”.
Questo in breve il concetto espresso dal docente di Storia Contemporanea ed ex sindaco di Savigliano Sergio Soave durante l’orazione ufficiale di ieri nella frazione al confine fra Busca e Costigliole Saluzzo, per il 73° anniversario della strage, in memoria della quale i due Comune hanno ottenuto la medaglia d’argento al valore civile.
Il valore del ricordo e l’importanza dell’esempio sono stati ribaditi negli altri interventi, dai sindaci di Busca, Marco Gallo, presente insieme con gli assessori Carla Eandi, Ezio Donadio e Gian Franco Ferrero e i consiglieri Diego Bressi e Jacopo Giamello, di Costigliole Saluzzo, Livio Allisiardi, e della città calabrese di Oriolo, Giorgio Bonamassa, che ebbe due suoi abitanti fra i morti della strage.
Erano presenti inoltre i rappresentanti di numerose Amministrazioni comunali del circondario, tra cui Cuneo e Saluzzo, diverse delegazioni Anpi, l’Associazione 5 gennaio 1944, il prefetto di Cuneo Giovanni Russo, l’onorevole Mino Taricco, l’assessore regionale Alberto Valmaggia, il consigliere regionale Paolo Allemano, la consigliera provinciale Milva Rinaudo.
Significativa la partecipazione degli allievi delle scuole medie delle due città, con i due sindaci junior Greta Marino e Francesco Chiappa, che hanno suonato e letto alcuni brani scelti per l’occasione, tra cui Blowin in The Wind di Bob Dylan.
NELLA FOTO: I ragazzi delle scuole medie di Busca e Costigliole Saluzzo hanno partecipato alla celebrazione con musica e letture