Probabilmente nessuna occasione è stata migliore di quella di venerdì 13 gennaio per gli studenti delle classi quinte degli indirizzi scientifico, linguistico e scienze umane del Liceo Ancina di concretizzare il proprio studio ed approfondimento di un autore in lingua inglese: gli allievi hanno infatti incontrato la figlia del premio Nobel per la letteratura Nadine Gordimer, recentemente scomparsa nel 2014.
La presentazione delle opere e della vita, a cura della prof. Gazzera Antonina, ex insegnante di Storia e Filosofia al Liceo Ancina, è stata seguita dal dibattito tra gli studenti e Oriane Gavronsky, figlia dell’autrice.
Nel corso dell’incontro la prof. Gazzera, amica e conoscente di Oriane da tempo, ha brevemente trattato la storia del Sud Africa, nazione all’interno della quale si sono inserite la vita e le opere della Gordimer, scrittrice bianca in un contesto dilaniato dalle tensioni razziali tra una minoranza bianca ed una popolazione prevalentemente nera.
L’attenzione della platea, costituita anche dagli insegnanti di Inglese del Liceo Ancina, si è fatta particolarmente viva quando la trattazione ha riguardato le politiche segregazioniste instaurate dal regime dell’apartheid .
E’ seguita anche un’analisi delle opere della scrittrice, che hanno trattato prevalentemente le tematiche legate alla terra d’origine di Nadine Gordimer, il Sud Africa, appunto. Tuttavia, nel corso della presentazione è emerso anche il legame dell’autrice con l’Italia, ed in particolare con la provincia di Cuneo, dove la figlia Oriane abita, vicino a Mondovì.
In due delle sue opere (Sins of the Third Age, e L,U,C,I,E), infatti, si citano e si descrivono anche i luoghi della provincia, come la Piazza del Moro di Mondovì e Pianvignale. “Mia madre amava l’Italia”, confessa la figlia dell’autrice “e venne a trovarmi a Mondovì più di una volta”.
Il dibattito tutto in inglese che ne è seguito ha visto gli studenti del liceo rivolgere ad Oriane domande che hanno riguardato la relazione tra madre e figlia, lo svolgersi della loro vita a Johannesburg, le opere e la sua percezione delle stesse, l’incontro con Nelson Mandela, le tensioni vissute in un ambiente dove la popolazione nera non riconosceva appieno lo sforzo fatto dalla Gordimer per combattere l’apartheid, mentre quella bianca la osteggiava apertamente.
L’analisi preventiva del racconto “The Ultimate Safari” (1989), nel quale si descrive il pericoloso viaggio fatto da una famiglia all’interno di un parco safari per portarsi in salvo da una situazione di guerra civile in Mozambico, ha portato gli studenti a far emergere l’analogia impressionante tra quegli scenari di migrazione e sradicamento dal proprio territorio, e quelli a cui si assiste oggi alle porte dell’Europa.
In sostanza, “un racconto attualissimo” – dichiara Oriane – “la portata del quale mia madre non avrebbe potuto prevedere”.
L’incontro tra gli allievi e la figlia del premio Nobel si è rivelato sicuramente stimolante da entrambe le parti: a conclusione dello stesso la signora Oriane si è dichiarata colpita e compiaciuta dalle domande rivolte dagli studenti del Liceo, mentre per gli stessi l’incontro ha costituito un occasione imperdibile per riflettere su problematiche attuali, parlare di letteratura ed esprimersi in lingua inglese.