La consulta ha bocciato la legge elettorale Italicum (definita da Renzi la più bella del mondo) in seguito anche al mio ricorso presentato alla Corte di Appello di Torino.
Era una legge “talmente bella” che per approvarla non si è seguito l’ iter legislativo ordinario ma il Governo ha chiesto il voto di fiducia impedendo quindi la discussione in aula. Non era mai successo che una legge elettorale venisse approvata con tale modalita’, prevaricando tutte le forze politiche.
Sottolineo che tutti i parlamentari della provincia di Cuneo hanno votato a testa bassa a favore della fiducia o hanno abbandonato l’aula nonostante fosse evidente che questa legge era incostituzionale perché presentava le stesse criticità del Porcellum: premio di maggioranza abnorme e senza soglia di sbarramento al ballottaggio (che avrebbe permesso potenzialmente a un partito col 7% di ottenere la maggioranza dei seggi) e possibilità del capolista eletto in piú collegi di scegliere a sua discrezione il collegio d’elezione.
La sottoscritta, è stata costretta, quindi, a presentare ricorso al Tribunale di Torino che ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale affinché la stessa decidesse se la legge elettorale fosse conforme alla Costituzione.
Tutto ciò per evitare che il prossimo Parlamento non fosse illegittimo come lo è questo che, è bene ricordare, è figlio del Porcellum.
Mi avessero ascoltato non saremmo arrivati a questo punto. Invece no, non è nel loro DNA ascoltare. Il risultato è lapalissiano: quelli che si definiscono “esperti” e dicono che siamo “inesperti” per due volte in dieci anni hanno partorito una legge elettorale incostituzionale (oltre a decine di altre leggi che la Consulta ha bocciato).
D’altronde se il paese va a rotoli è perché è gestito da “esperti” a parole.
Fabiana Dadone