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Il Giorno della Memoria alla Media Anna Frank di Mondovì “Per far si che qualcosa di noi rimanga” | GUARDA IL VIDEO E LE FOTO

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Si è svolto quest’oggi, 27 Gennaio, alla Scuola Media Anna Frank di Mondovì la classica rappresentazione del “Giorno della Memoria”.

Lo stesso giorno del 1945, i soldati dell’Armata Rossa liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista di Auschwitz-Birkenau, rivelando al mondo l’atroce orrore della Shoah. La Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria con una legge del 20 Luglio 2000 al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, la persecuzione di cittadini italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e trovato la morte nei campi di concentramento, ma anche quanti hanno cercato di opporsi con forza al movimento nazista.
La cerimonia si è aperta con la deposizione di una corona di alloro ai piedi del monumento alla Shoah ospitato nel cortile della scuola. Hanno partecipato l’Assessore Mariangela Schellino, l’Associazione Nazionale dei Partigiani, la Sezione degli Alpini di Mondovì e l’Arma dei Carabinieri.
La scuola dell’Istituto Comprensivo 1 di Mondovì è intitolata ad Anna Frank ed è nostra responsabilità trasmetterne la memoria. – ha esordito il Professor Morandini – Il titolo di questa rappresentazione vuole riferirsi alla spersonalizzazione: l’uomo perde il suo profilo individuale e diventa un numero, e fa un chiaro riferimento alle vicende vissute da Anna Frank e la sua famiglia”.

 

Questo è quello che hanno anche voluto esprimere gli allievi della scuola nel loro primo spezzone: una lunga fila di ragazzi che gettavano immagini di vestiti all’interno di un bidone ricevendone in cambio un numero, lo stesso che li legherà al campo di sterminio, il tutto contornato dalle note di Schindler list.
La rappresentazione è continuata con la classe 3D che ha parlato del popolo ebraico, tradizioni e cultura, e di come si sia arrivati all’antisemitismo di Hitler. A seguire il canto che riprende il IV versetto del testo ebraico del Salmo 24, cantato dagli ebrei durante lo Shabat (giorno del riposo) in cui violini, flauti dolce e traverso, chitarre e tamburello hanno ripercorso le note di “Gam Gam”.

 

La 2D ha invece voluto mostrare al pubblico presente chi fosse Anna Frank con un contenuto iconografico, mentre un video della classe 3C dell’Istituto ne ha ripercorso la vita.
Un momento molto toccante è stata la successiva rappresentazione di “Wiegala”: una donna canta nella notte il suo dolore per il bambino scomparso. Lo sconforto è troppo grande e lei vorrebbe ancora addormentarsi con in suo piccolo di fianco, ma questo non è più possibile. Durante l’esecuzione – accompagnata al piano dal Professor Bellavia – hanno sfilato alcune allieve della scuola mentre cullavano delle bambole, a voler esprimere il dolore straziante provato dalle madri che accarezzavano e custodivano i propri figli all’interno dei lager, sapendo che quei momenti sarebbero durati ancora per poco.
Nello spazio dedicato a loro, gli alunni della 3E hanno esposto una delle poesie scritte da Anna Frank (“Aprile”) accompagnata, ancora una volta, dai ragazzi dell’orchestra dell’indirizzo musicale sulle note di “Enigmal”, composto appositamente dal Professor Bellavia.
Ha chiuso la rappresentazione “C’è bisogno di un piccolo aiuto” con l’augurio, da parte di tutti gli allievi, che situazioni simili non si debbano mai più rivivere.

 

Al termine ha preso la parola la Dirigente dell’Istituto Comprensivo, Elena Sardo:
Non ci sono parole da aggiungere, perché le immagini, le parole e le melodie portate dagli alunni esprimono in pieno lo spirito di questa giornata. Un grazie di cuore a chi ha preso parte alla rappresentazione e all’ottimo lavoro svolto”.

 

E’ intervenuta anche l’Assessore Mariangela Schellino che ha voluto sottolineare:
Ho apprezzato moltissimo soprattutto la prima parte, quella in cui i ragazzi buttavano i vestiti nel bidone perché è come se ci fossero dei nomi e delle persone dietro a quel gesto. Il 27 Gennaio sono stati aperti i cancelli di Auschwitz, ma siamo soprattutto noi che dobbiamo aprirci. E’ necessario essere aperti e tolleranti nei confronti di tutti, soprattutto voi ragazzi che vivete in un mondo multietnico. Aprite il vostro cuore e vivete liberamente”.

 

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Daniel Sebastian Ossino

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