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Spaccio di droga nel saluzzese: arrestati tre albanesi residenti a Verzuolo e Manta

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I Carabinieri della Compagnia di Saluzzo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Cuneo, Dr. Carlo GNOCCHI, su richiesta del Sost. Proc. Dr. Attilio STEA, nei confronti di tre soggetti albanesi, G.E, H.E e K.B. residenti a Verzuolo e Manta, responsabili di detenzione e spaccio in concorso, aggravato e continuato, di sostanza stupefacente.

 

Le indagini venivano avviate dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Saluzzo nell’estate del 2016 a seguito del controllo di un soggetto in possesso di una piccola quantità di cocaina, poco prima acquistata da un albanese.
Le successive, complesse attività investigative, articolatesi attraverso intercettazioni, raccolta di testimonianze e sequestri di sostanze stupefacenti, hanno consentito di accertare numerosi episodi di detenzione e spaccio di cocaina, posti in essere dagli indagati, con carattere di vera e propria “imprenditorialità”, nell’ambito di una monopolistica e fiorente attività di diffusione della droga nei comuni di Verzuolo e centri limitrofi.

 

Le intercettazioni ambientali e telefoniche eseguite dagli inquirenti hanno svelato, in maniera inequivoca, quanto fosse frenetica l’attività di spaccio da parte dei soggetti arrestati, i quali, per eludere eventuali attività d’indagine a loro carico, utilizzavano utenze telefoniche cellulari con intestazioni fittizie, facevano ricorso, nelle comunicazioni telefoniche, ad un linguaggio volutamente criptico per indicare qualità e quantità di stupefacente destinato allo spaccio e si preoccupavano di occultare la droga in luoghi a loro noti, generalmente all’interno di terreni coltivati, provvedendo, poi, al sistematico prelevamento delle dosi ad ogni richiesta degli acquirenti.

 

Nel corso dell’indagine, infatti, i carabinieri, sulla base di servizi di osservazione e pedinamento degli indagati e di alcuni clienti e delle risultanze delle intercettazioni, sono riusciti ad individuare, in ben tre occasioni, i luoghi in cui erano nascosti variabili quantitativi di cocaina, già suddivisi in dosi, per un totale di oltre 50 grammi.
I militari, inoltre, hanno documentato le esatte modalità di cessione dello stupefacente al dettaglio: generalmente, i numerosissimi clienti, provenienti da Saluzzo, Verzuolo, Manta ed altri comuni della Valle Varaita, contattavano lo spacciatore via sms, avanzando, in modo allusivo, la richiesta di droga. Lo spacciatore comunicava il luogo di incontro e, per evitare il diretto contatto con l’acquirente, lasciava la dose di droga in un luogo convenuto (generalmente sotto alcune pietre a bordo strada) e vi ritornava per prelevare il denaro lasciato nello stesso posto dal cliente.

 

Durante le indagini, protrattesi per circa 5 mesi (da giugno a dicembre 2016) sono state accertate oltre 60 cessioni di stupefacente in favore di giovani del luogo, dietro corrispettivi in denaro variabili tra i 90 e i 100 euro a grammo di cocaina.
La frenetica e redditizia attività di spaccio di droga, secondo le indagini, sarebbe stata gestita da G.E. che ricopriva, in seno al sodalizio, il ruolo di leader, efficacemente collaborato dai subordinati H.E. e K.B., incaricati della custodia, prelevamento e vendita al dettaglio della cocaina.
Alcune intercettazioni ambientali hanno evidenziato, da un lato la posizione preminente di G.E. nel contesto criminale, dall’altro come costui svolgesse l’attività illecita da tempo e in via esclusiva, al punto da trarne sostentamento per sé e per la propria famiglia. Era lui infatti ad impartire direttive ai collaboratori, a decidere i prezzi da praticare per singola dose di cocaina, a riscuotere quotidianamente i proventi dello spaccio e ad assicurare ai due co-indagati un adeguato compenso per l’attività illecita svolta, addirittura a stabilire l’esclusione di uno o più collaboratori in caso di inerzia o negligenza nello spaccio.

 

Nel corso dell’operazione gli indagati sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni, dove i militari hanno anche eseguito perquisizioni su delega del P.M. inquirente, sequestrando apparecchi telefonici cellulari ed altro materiale ritenuto utile per la prosecuzione delle indagini, nonché un involucro contenente circa un grammo di cocaina.
Nel medesimo contesto, inoltre, è stato indagato in stato di libertà un altro soggetto di origine albanese, cui si riconducono condotte di spaccio inquadrabili in ipotesi più attenuata rispetto agli arrestati.
I tre, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Cuneo, ove rimarranno a disposizione dell’A.G, dove si sono svolti gli interrogatori di garanzia da parte del GIP competente.

 

c.s.

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