Christian Zanza, anestesista in servizio presso la struttura di Fisiopatologia Respiratoria dell’Asl CN1, ha conseguito il dottorato in Farmacologia e Tossicologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
La discussione della ricerca è stata condotta in inglese, trattandosi di un dottorato di ricerca internazionale, di fronte ad una commissione composta da Giulio Minotti ordinario di Farmacologia al Campus Biomedico di Roma, Pieter Vanden Berghe ordinario di Tossicologia dell’Università di Leuven (Belgio) e Alexey Verkhratsky ordinario di Farmacologia dell’Università di Manchester (Regno Unito).
La tesi presentata verteva sulla comparazione di alcune proteine come markers precoci per fare diagnosi veloce e corretta di infezione in Terapia Intensiva.
Dallo studio del dr. Zanza, si evince che senza dubbio la presepsina (una delle proteine studiate) allo stato attuale è il miglior marker, perché ha poche patologie che ne mascherano il profilo ed è prodotta, quasi con certezza, solo in seguito ad un insulto infettivo.
Spiega il dottor Zanza: “Lo studio, che aveva come ricercatore principale il sottoscritto, Yaroslava Longhitano e Vito Marco Ranieri (massimo esperto di Rianimazione a livello mondiale) è stato condotto tra dicembre 2014 e ottobre 2016 presso le Molinette di Torino, il Naas General Hospital (Irlanda), e il Dipartimento di Farmacologia e Fisiologia della Sapienza.
Ringrazio anche i miei relatori Prof. Marco Artico e Prof.ssa Maura Palmery cosi come i correlatori, gli anestesisti dr. Stefano Serino e dr. Piergiorgio Pisani, che mi hanno aiutato anche per la parte di campionamento e analisi statistica.”
Tra qualche mese lo studio sarà pubblicato su Intensive Care Medicine, rivista ufficiale della ESICM (Società Europea di Medicina Intensiva e Rianimazione).
“In più – aggiunge il dottor Zanza – il mio nuovo progetto è quello di studiare un particolare stress ossidativo leucocitario in Terapia Intensiva.”