“Da lui siamo stati coinvolti, spesso travolti. Fino all’ultimo ha voluto cambiare il mondo. Ci mancheranno i suoi occhi lampeggianti. E a me mancherà un amico”. Il viceministro Andrea Olivero ha scelto queste toccanti parole per salutare don Aldo Benevelli, che ci ha lasciati domenica sera, all’età di 93 anni.
I suoi occhi lucidi sono quelli di tutta una città che ha voluto accompagnare il sacerdote partigiano nel suo ultimo viaggio, con un grande grazie per quello che ha fatto per gli altri durante tutta la sua vita. I funerali, celebrati nella chiesa del Duomo, sono stati anticipati da una commemorazione di fronte al Municipio, alla presenza di numerose autorità, di sindaci provenienti da tutta la Granda, degli ultimi partigiani e di tanti, semplici cittadini.
Il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha preso la parola per primo: “Don Aldo è stato un pacifista combattivo ed un pacifico combattente. Ha combattuto senza esitare, è stato un esponente dell’antifascismo tipico di questa terra, anche radicale, ma mai politicamente settario. Poi ha trasferito i suoi valori nell’attività sociale, e lì è stato un pacifista combattivo. Ha combattuto tanto per la giustizia sociale. Io oggi sono commosso, ma anche sereno, perché don Aldo ha vissuto una vita che valeva la pena vivere, per lui e per noi. Noi siamo tutti orgogliosi di lui, ha trasmesso con l’esempio valori di umanità che nessuna globalizzazione potrà mai cancellare”.
“Ci mancheranno la sua umanità, il suo sguardo lampeggiante, la sua voglia di stare insieme agli amici – ha aggiunto il viceministro Olivero -. Fino all’ultimo ha voluto cambiare il mondo. Mi ha insegnato a non arrendermi mai, lo ripeteva sempre. Ha amato la politica, non si tirava mai indietro quando c’era da schierarsi, ma non è mai stato fazioso. Ci ha insegnato cosa vuol dire essere un uomo planetario”.
A prendere la parola è stato poi il sindaco di Cuneo Federico Borgna: “Poche persone riescono veramente ad incidere, lui è stata una di queste – ha esordito il primo cittadino -. Ha saputo parlare ai migranti quando i migranti eravamo noi e poi lo ha saputo fare anche dopo, quando i migranti erano altri, ed arrivavano qui. E’ stato sempre fedele al valore della carità, non ha mai fatto mancare il suo aiuto concreto a chi gli chiedeva una mano. La nostra presenza qui oggi deve essere un impegno che tutti noi assumiamo di continuare a perpetuare i valori che lui ci ha tramandato”.
E poi tanti altri interventi, di chi con lui ha avuto la fortuna di condividere la nascita di un progetto, un’idea o semplicemente che ha fatto un pezzo di viaggio insieme a don Aldo Benevelli, che era amato davvero da tutti. Per nulla banale la musica scelta per accompagnare l’ultimo saluto al sacerdote partigiano: “Ohi partigian non pianger più”, poi “Auschwitz” ed infine “Bella ciao”. Su queste note la bara è stata portata, seguita dal corteo funebre, dal Comune fino al Duomo, dove è stato celebrato il funerale, officiato dal vescovo di Cuneo, monsignor Piero Delbosco.
Gabriele Destefanis