“Quali vantaggi economici, ambientali e di salute potrebbero derivare dal rendere gratuito il trasporto pubblico?
A queste domande dovrà rispondere lo studio che ho chiesto venga commissionato all’Università e che costerà non più di 30 mila euro”.
Questa la richiesta rivolta dal presidente Laus all’assessore regionale all’Ambiente Valmaggia, in Consiglio questa mattina per il dibattito in aula sulla Limitazione del Traffico.
“I cittadini hanno il diritto di conoscere nel dettaglio con quali finanziamenti viene sostenuto il trasporto pubblico.
Dati recenti ci dicono dalla gratuità del servizio pubblico deriverebbero centinaia di migliaia di euro risparmiati in termini di costi associati all’inquinamento atmosferico e ai costi sanitari connessi.
Uno strumento che potrebbe rivelarsi vincente non solo dal punto di vista dell’ecosostenibilità ma anche in termini di standard di vita, di competitività turistica e di nuovi scenari lavorativi.
Sono diverse le città europee, penso ad alcune cittadine del Belgio o dell’Estonia, che hanno fatto della gratuità dei mezzi una delle misure più efficaci per aumentare l’utilizzo del trasporto pubblico e incoraggiare un minor uso dell’auto, innescando un circolo virtuoso grazie al quale maggiori risorse vengono investite per forme collettive e meno inquinanti di mobilità.
Più che a nuove forme di restrizione della circolazione, occorre dunque guardare a realtà già consolidate che hanno fatto dell’ampliamento dei servizi di mobilità pubblica e degli spostamenti ad impatto zero il loro tratto distintivo”.
E’ dimostrato che chi utilizza i mezzi aggiunge in media quasi 20 minuti di camminata alla propria attività quotidiana e che poco meno del 30 per cento di loro, anche solo grazie a questi spostamenti, raggiunge i livelli di esercizio raccomandati dagli esperti.
Un numero crescente di organizzazioni sanitarie sostiene che l’esercizio “occasionale”, come camminare verso o da una fermata dell’autobus, potrebbe essere una ragione per mantenersi in forma.