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Cuneo – Consiglio Comunale, Lauria sbotta: “E’ una farsa! Sindaco, quale maggioranza rappresenta?”| Gli strascichi della vicenda Borgna-Manassero hanno tenuto banco. Garelli: “Non posso accettare il comportamento del Pd”

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“Questo è un Consiglio farsa: chi fino a ieri si è menato, oggi fa finta di niente e siede allo stesso tavolo”. Così Beppe Lauria ha vivacizzato ieri, lunedì 6 marzo, il Consiglio comunale di Cuneo.

Parole forti, con chiaro riferimento alla vicenda Borgna-Manassero che per mesi ha monopolizzato l’attenzione della scena politica cuneese e che si è chiusa, secondo lo stesso Lauria, con un “Volemose bene”.

 

Il consigliere e prossimo candidato sindaco è arrivato in sala consigliare con un cartello in cui campeggia questa frase, a grandi caratteri, sulla foto dell’attuale sindaco Federico Borgna e della senatrice Patrizia Manassero: “Dopo 4 mesi di teatro, volemose bene. Rossi di vergogna”. 

 

“Credo che questo Consiglio dovrebbe spendere almeno un minuto per discutere di quello che per 4 mesi ha interessato la città e che sembra essersi risolto con un nulla di fatto – ha detto Lauria -. Assistiamo ad un Consiglio Comunale farsa: quanto sta accadendo non è normale: c’è gente che fino a ieri si è menata, anche in maniera pesante, ed oggi fa finta di niente, all’insegna del volemose bene. Io rivendico il ruolo politico di questo consesso e mi piacerebbe che qui si facesse politica e non si parlasse solo di combine. Vorrei che il sindaco avesse l’orgoglio di alzarsi e spiegarci quale maggioranza oggi rappresenta. La maggioranza che lei rappresenta è anche seduta davanti a me, ed è composta dal Pd e dai Moderati: vorrei che lei lo dicesse, almeno finiamo questa farsa ed evitiamo di prenderci in giro”.

 

“A nome di questo Consiglio, non accetto l’espressione di farsa che lei ha utilizzato” ha risposto il presidente del Consiglio Giovanni Cerutti, che non poteva però sapere che di lì a poco avrebbe usato lo stesso termine il consigliere Gigi Garelli, che ha annunciato di voler lasciare il Gruppo consigliare autonomo e di confluire nella Costituente dei Beni Comuni: “Gli eventi delle ultime settimane hanno fatto perdere di significato il fatto che che io rimanga in questo gruppo – ha spiegato -: il Pd ha detto di voler abbandonare la candidatura di Manassero e di sostenere Borgna alle prossime elezioni, ci saranno delle dinamiche interne, ma a me non importa. Io so che la bandiera del Pd sarà collocata per Borgna e questo non posso accettarlo, perché in questi 5 anni ho sempre combattuto, credo in maniera leale, per un programma alternativo a questa amministrazione. Qualcuno con addosso la maglia dell’opposizione giocherà a favore della maggioranza, questa situazione per me è inaccettabile. Concordo con Lauria: stiamo assistendo ad una farsa. E chiedo che si giochi davvero a carte scoperte, si decida da che parte stare: se il Pd vuole sostenere Borgna lo dica, per rispetto di questo Consiglio”.

 

I due interventi hanno scatenato la reazione di altri consiglieri che si sono sentiti chiamati in causa. Mario Di Vico, capogruppo dei Moderati, ha risposto prima a Garelli (“Sei stato prima tu che sei scappato dalla minoranza, avete fatto già la lista 4 mesi fa, non puoi venire a dare lezioni ai Moderati”) e poi a Lauria (“Se io presento qualcosa, è perché mi viene detto dai cittadini, io qui porto la parola dei cittadini e lo farò fino all’ultimo giorno”).

 

“Parlano i fatti, non le parole, vedrete nei prossimi Consigli come voterà il Pd – ha spiegato Carmelo Noto, del Partito Democratico, che poi si è rivolto a Lauria -: Beppe, apprezzo la tua coerenza, ma io voglio incidere su questa città e questo non si fa solo stando all’opposizione. Ci sono momenti in cui puoi incidere anche alla maggioranza, con i numeri. Ci sono valori non contrattabili, ma la coerenza non è solo maggioranza e minoranza, è difendere le proprie posizioni anche trattando con altre persone. Siamo all’opposizione e lo faremo fino alla fine del Consiglio: noi rispettiamo il mandato degli elettori”.

 

Gabriele Destefanis

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