Nel 2016 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato sui 44,4 miliardi di euro, registrando una contrazione del 3,0% rispetto al 2015.
Valutando le singole performance trimestrali, si rileva come il calo del valore delle vendite allestero sia derivato dalla dinamica poco incoraggiante registrata nella prima parte del 2016, cui ha fatto seguito uninversione di tendenza, che ha solo in parte attenuato la negatività del risultato complessivo annuo. Alla variazione tendenziale del -7,1% del I trimestre 2016 è seguita quella del -7,6% del periodo aprile-giugno; solo nel terzo trimestre il risultato è tornato, seppur di poco, positivo (+0,5%). Migliore la performance degli ultimi tre mesi del 2016, periodo in cui lexport regionale ha vissuto un incremento del 2,7%.
Sul fronte delle importazioni, invece, il 2016 ha registrato un incremento dell1,9% rispetto allanno precedente; il valore dellimport piemontese di merci ha raggiunto i 30,6 miliardi di euro.
Il saldo della bilancia commerciale, pari a 13,8 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, sebbene in diminuzione rispetto allanno precedente, quando raggiungeva i 16,1 miliardi.
Il Piemonte ha evidenziato il risultato peggiore tra le principiali regioni esportatrici, pur confermandosi in quarta regione posizione, con una quota del 10,7% delle esportazioni complessive nazionali. Quasi tutti i principali comparti delle vendite piemontesi allestero hanno vissuto delle difficoltà, soprattutto nei primi sei mesi dellanno.
Questo risultato, molto legato alle vendite extra-Ue e alle esportazioni di prodotti legati allautomotive, non ci deve scoraggiare. Le nostre imprese, negli ultimi anni, si sono strutturate, investendo in innovazione ed efficienza: le imprese hanno subito un naturale processo di selezione competitiva, da cui sono emersi solo i migliori brand. La qualità delle imprese italiane ci è riconosciuta dagli investitori internazionali e il nostro made in continua ad essere il miglior portavoce nel mondo delle nostre produzioni. Ora dobbiamo puntare sulle nostre professionalità, supportando le imprese nei loro processi di internazionalizzazione, valorizzando le produzioni di eccellenza, in particolare agroalimentari, tutelando i marchi e le certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte.
Il risultato evidenziato dal Piemonte nel corso del 2016 è apparso in controtendenza rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno registrato, infatti, una crescita dell1,2% rispetto allanno precedente. Disaggregando il dato nazionale, si rileva un andamento positivo per tutte le diverse ripartizioni territoriali, ad eccezione dellItalia insulare (-15,0%) e dellItalia nord-occidentale, che manifesta una sostanziale stazionarietà (+0,0%). L’Italia meridionale ha registrato la crescita più ampia (+8,5%), seguita dalle ripartizioni centrale (+2,1%) e nord-orientale (+1,8%).
Tra le principiali regioni esportatrici, la performance migliore è stata realizzata dallEmilia Romagna (+1,5%), seguita dal Veneto (+1,3%), dalla Lombardia (+0,8%) e dalla Toscana (+0,6%). Il Piemonte ha evidenziato il risultato peggiore, pur confermandosi la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,7% delle esportazioni complessive nazionali, dato in diminuzione rispetto al 2015 (11,1%) e identico a quello registrato nel 2014 (10,7%).
Nel 2016 il trend negativo dellexport ha coinvolto quasi tutti i principali comparti delle vendite piemontesi allestero. Le esportazioni di mezzi di trasporto sono diminuite dell8,9% rispetto al 2015, contrazione alimentata in maggior misura dagli autoveicoli (-14,9%) e dagli aeromobili (-12,0%), mentre positivo è stata la dinamica evidenziata dalla componentistica autoveicolare (+2,3%). Nonostante la performance realizzata, anche nel 2016 i mezzi di trasporto si confermano il primo settore delle esportazioni regionali.
Al secondo posto troviamo le vendite allestero della meccanica, con una quota del 18,6% del totale piemontese. Anche per questo settore il 2016 non è stato un anno positivo: lexport si è infatti contratto del 2,4%.
Una performance più incoraggiante ha caratterizzato, invece, le vendite allestero di prodotti alimentari (+1,4%) e di articoli in gomma e materie plastiche (+0,2%).
I prodotti del tessile-abbigliamento, che si collocano in quarta posizione con una quota del 7,5% dellexport regionale, hanno subìto un calo delle esportazioni del 2,6%, mentre una flessione dello 0,8% ha caratterizzato il comparto dei metalli.
Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi oltre confine si osserva come il principale bacino di riferimento risulti, anche nel 2016, lUe 28, verso cui è diretto il 57,5% dellexport regionale, contro il 42,5% destinato ai mercati extra-Ue 28. Va evidenziato come, nel 2016, il peso dei mercati comunitari si sia nuovamente rafforzato, dopo anni di calo (era il 54,6% nel 2015), a fronte di una diminuzione del peso esercitato dai Paesi extra-Ue (era il 45,4% nel 2015).
La performance evidenziata dallexport piemontese verso i mercati comunitari è risultata complessivamente positiva nel 2016, crescendo del 2,1% rispetto allanno precedente.
Il buon risultato è dovuto principalmente allottima performance registrata dallesportazioni piemontesi verso la Germania (+4,9%), primo mercato per le vendite allestero della regione. Una crescita, seppur di ridotta intensità, è stata registrata anche dallexport verso la Francia (+0,4%), secondo mercato di riferimento. Le vendite sul mercato spagnolo sono aumentate del 2,5%, quelle verso il Belgio sono cresciute del 6,6%, mentre quelle dirette nei Paesi bassi hanno evidenziato un incremento a doppia cifra: +11,5%. Sono apparse in calo, invece, le esportazioni verso il Regno Unito (-3,4%) e la Polonia (-3,0%).
Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue 28 hanno mostrato, nel corso del 2016, un trend complessivamente negativo, registrando un calo del 9,1% rispetto allanno precedente. Su questo risultato hanno influito pesantemente le dinamiche evidenziate verso il mercato statunitense (-27,3%) e quello svizzero (11,8%). Sono apparse positive, invece, le esportazioni regionali dirette in Turchia (+19,1%) e in Cina (+15,2%). Ancora in flessione la vendita di prodotti piemontesi in Brasile (-20,6%).