Nel fine settimana si è svolta, a Roddi, un’esercitazione di ingegneria naturalistica organizzata dal Coordinamento di protezione civile e dal Comune.
E’ stato sistemato il terreno oggetto di una frana lungo la strada provinciale di accesso alla località dell’Albese. Le tecniche di ingegneria naturalistica utilizzano, per nuove costruzioni o il ripristino di situazioni compromesse, materiali vegetali (piante o parti di esse), abbinati a prodotti inerti non cementizi come le pietre, la terra, il legname, l’acciaio e in unione con stuoie in fibre vegetali o sintetiche. Un tipo di operazione che facilita il consolidamento del terreno e l’assetto idrogeologico, importante nelle aree a rischio erosione. I lavori a Roddi sono stati effettuati dalla squadra di volontari di salvaguardia del territorio, guidata da Franco Sampò, con il supporto di un escavatore per il movimento terra.
Il cantiere è anche servito a formare 16 nuovi operatori dello specifico settore di protezione civile dei gruppi di Camo, Dogliani, Roddi, Treiso, Novello, Verduno, Diano e Cuneo. “Con questi ragazzi – ha sottolineato Sampò – il Coordinamento provinciale raggiunge la cinquantina di specialisti formati in ingegneria naturalistica. Un comparto molto utile per gli interventi di ricostruzione e apprezzato dagli amministratori comunali”.
L’esercitazione è stata seguita dall’assessore e dalla funzionaria regionale alla Protezione Civile, Alberto Valmaggia e Mariella Monticone, e dal sindaco di Roddi, Lorenzo Prioglio, che hanno espresso la loro soddisfazione per il lavoro realizzato e si sono complimentati con i volontari impegnati.