Prosegue il ricco programma di appuntamenti di “APRILE. UN MESE DI RESISTENZA”: mercoledì 5 aprile alle ore 21 presso l’Antico Palazzo Comunale in Salita al Castello si svolgerà la presentazione del progetto “Combattenti e paesaggi: le nuove frontiere dell’archeologia” a cura di Erika Mattio.
Erika Mattio, nata e vissuta a Piasco, si occupa di archeologia urbana nella città di Venezia, collaborando con la Spagna e la Turchia in progetti di antropologia e archeologia.
Il progetto “Combattenti e paesaggi : le nuove frontiere dell’archeologia” è il risultato di un complesso studio, basato sull’interdisciplinarietà e sulla visione dinamica e innovativa del modo di fare ricerca. L’idea è nata in seguito ad un bando proposto dall’università Irlandese di Galway in cui veniva richiesto di effettuare studi su argomenti integrati all’archeologia e alle nuove tecnologie.
Il lavoro presentato è stato premiato con una borsa di studio alla National University of Irland presso la città di Galway lo scorso 16 Aprile e con la pubblicazione di un articolo di visibilità internazionale.
Per mezzo di interviste è stato possibile raccogliere un grande bagaglio di informazioni che solo la memoria storica può donare: storie di genti, guerra e quotidianità. Le interviste sono state raccolte in dialetto, così da conservare la tradizione locale e creare una relazione con la popolazione, sviluppando una conoscenza unica del passato e del presente.
I dati ottenuti durante le interviste hanno permesso inoltre di raggiungere e documentare alcune aree che furono teatro di battaglie, nascondigli ed eccidi. È stato creato un catalogo con schede dettagliate che documentano e descrivono gli edifici.
L’analisi del paesaggio quindi ha consentito lo studio delle architetture della guerra, come abitati e ospedali, ma anche piazze e fontane (centri della vita cittadina), monumenti funebri, cippi e fabbriche.
Infine grazie allo studio del materiale fotografico, delle artiglierie e delle fonti scritte, per mezzo di
ricognizioni, sono stati ricercati i luoghi di guerra, documentandoli e raccogliendo i dati in un catalogo.
La ricerca è stata svolta con l’obiettivo di giungere alla creazione di un Ecomuseo, per dar modo a tutti di poter conoscere meglio le dinamiche che legano le valli alla guerra e coglierne al meglio la sua evoluzione.