Parte dalla Provincia il confronto che Ance Cuneo sta aprendo con tutti i Comuni e gli altri enti pubblici della Granda, al fine di creare nuove opportunità per il territorio.
Questa mattina – mercoledì 5 aprile, ndr – una delegazione della Sezione Costruttori Edili di Confindustria Cuneo ha incontrato il presidente della Provincia, Federico Borgna e il dirigente del Settore Lavori Pubblici, ing. Riccardo Enrici, per discutere di come l’industria edile provinciale può portare un valore aggiunto e dare un contributo importante per il benessere e la crescita generali. Per Confindustria Cuneo all’incontro erano presenti il presidente di Ance Cuneo, Elena Lovera, i vice presidenti Luca Barberis e Pierelisa Balaclava, il capogruppo Claudio Pontiglione, il direttore Giuliana Cirio e il responsabile dell’ufficio legale avv. Giacomo Tassone.
“Noi riconosciamo alla Provincia di Cuneo il ruolo che storicamente ha sempre svolto sul territorio, facendo scuola sia nella gestione dei progetti che delle gare per gli appalti pubblici – ha detto Elena Lovera, presidente Ance Cuneo -. Siamo anche consapevoli della situazione di grande difficoltà in cui l’ente provinciale oggi, almeno al pari delle aziende, si trova a dover lavorare, sia per gli effetti deleteri di una riforma delle Province rimasta incompiuta, che ha avuto solo l’effetto di privare gli enti di risorse e di competenze, sia per le enormi complicazioni derivanti dall’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti, che ha creato situazioni a dir poco paradossali e in netta contraddizione con quelle che erano le sue intenzioni originarie”.
“Per fare un esempio, basti pensare che oggi un’azienda edile per poter vincere un appalto pubblico, deve essere fortunata tre volte – continua -: prima deve manifestare l’interesse a partecipare alla gara, quindi deve essere estratta a sorte tra le aziende invitate a presentare un’offerta, infine deve indovinare il metodo che verrà utilizzato per aggiudicare l’appalto. Paradossalmente per un’azienda ci sono più possibilità di autosostentarsi comprando i biglietti della lotteria! Noi diciamo no ad alta voce a questo sistema che non prevede nessun tipo di premialità per le aziende e non riconosce all’industria edile i meriti che, essendo strutturata, può vantare in quanto a sicurezza, welfare, competenza, esperienza e qualità del proprio lavoro. Siccome siamo consapevoli che le risorse a disposizione oggi sono molto poche, cerchiamo almeno di non disperderle, di fare in modo che ricadano su chi può utilizzarle innescando ricadute positive su tutto il territorio. Ance Cuneo conta 150 aziende associate e che rappresentano 1.500 lavoratori, ma oggi le previsioni di lavoro per le imprese edili mediamente arrivano solo a tre mesi, hanno bisogno di poter lavorare. Non chiediamo agevolazioni o trattamenti preferenziali, solo poter essere messe nelle condizioni di poter partecipare alle gare di appalto. Per questo abbiamo invitato la Provincia a strutturare le gare secondo i termini di legge coinvolgendo le imprese del territorio”.