Per potersi imbattere in una Jacaranda è necessario armarsi di tempo, pazienza, volontà e cambiare continente. L’Europa non ospita questa pianta di medio-grande dimensione capace di raggiungere anche i 30 metri di altezza e dalle arborescenze di colore blu-viola, ma è necessario spostarsi dall’altra parte del mondo in Sud America o in Sud Africa.
Importare la Jacaranda in Europa non si può fare, ma cercare di portare un pezzo d’Africa qui tra noi, può essere più abbordabile. Ed è quello che ha cercato di fare l’artista braidese Erika Ghiglia, che inaugura la sua prima esposizione, dal titolo molto simbolico Jacaranda, domenica 7 maggio alle 16:00 presso la cantina comunale di La Morra.
L’Africa, e il Kenya in modo particolare, è una delle grandi passioni di Erika. Passione che esprime ora in sintonia con la sua prima grande passione, ovvero la pittura, attività che fin da bambina le ha permesso di dare sfogo al suo talento e alla sua vena artistica. Dapprima in modo autonomo e come autodidatta, successivamente attraverso un percorso di formazione che l’ha portata alla Scuola Novalia di Daniele Cazzato per poi specializzarsi presso l’Accademia Albertina di Torino.
Attraverso un viaggio che mette in campo una varietà di tecniche pittoriche (dalla china, al pastello, all’acquerello, all’acrilico), Erika Ghiglia cerca di trasmettere il divertimento, il rilassamento, la voglia di donare qualcosa di sè. E cerca di portarci a conoscere l’Africa attraverso i suoi occhi e attraverso le sue esperienze vissute grazie all’associazione Kairune e ai bambini del Kenya. Esperienze che ritornano nei volti e nelle figure armoniche delle opere, dei ritratti, delle forme sinuose tipiche degli altipiani africani. Forme che affascinano e che sono capaci di trasportarci, anche solo per un attimo, lontano dalla frenesia quotidiana.
L’obiettivo della mostra, che sarà visitabile dal 6 al 19 maggio, è anche quello di sostenere le attività dell’associazione Kairune; l’intero ricavato della mostra infatti, verrà destinato all’associazione che dal 2004 opera in Kenya su impulso di Don Giovanni Cugnod attraverso progetti di impiego lavorativo, inclusione scolastica e formazione di bambini e ragazzi.
c.s.