Nel cortile d’onore di Palazzo Lascaris il 4 maggio il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte ha inaugurato la mostra “Una famiglia in esilio. I Trentin nell’antifascismo europeo”.
“La mostra è dedicata alla famiglia Trentin – ha ricordato – al padre Silvio docente universitario e giurista di valore, volontario nella prima guerra mondiale, uno di quelli, pochi, a preferire l’esilio in Francia pur di non ubbidire al decreto legge 2300, che obbligava i dipendenti dello Stato all’obbedienza intellettuale e scientifica al regime fascista.
Alla moglie Beppa, tra le fondatrici dell’UDI, staffetta partigiana nella guerra di Liberazione.
Ai figli Giorgio, Bruno e Franca, che appartengono ad una generazione che ha ritenuto e ritiene importanti il ruolo ed il lavoro svolti nel nostro Paese dalle organizzazioni sindacali per i diritti dei lavoratori e delle loro famiglie.
Infine Bruno Trentin, militante nelle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà, segretario della FIOM, poi segretario della CGIL, uno di quelli che condivisero l’accordo sull’abolizione della scala mobile”.
Giovanni Sbordone del Centro documentazione Trentin di Venezia, ha illustrato l’esposizione. La mostra racconta attraverso immagini e documenti la storia della famiglia veneziana dei Trentin, in particolare l’esilio in Francia: “Una delle grandi famiglie borghesi del Novecento italiano che ha fatto dell’antifascismo, della libertà, del pensiero critico, spesso controcorrente, una scelta di vita, pagata con prezzi altissimi, dalla perdita di una posizione sociale, all’esilio, al carcere”.
La mostra, realizzata dal Centro di documentazione Trentin – Iveser – Associazione rEsistenze di Venezia in collaborazione con l’Istoreto, è visitabile a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15) fino al 21 maggio.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18. Ingresso gratuito.