Foreste, una risorsa da valorizzare: se n’è parlato a Cuneo

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La Sala Falco del Centro Incontri della Provincia di Cuneo ha ospitato, venerdì 5 maggio, l’interessante Forum Territoriale delle Foreste, promosso dal dicastero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con il viceministro, Andrea Olivero, e la collaborazione organizzativa della Rete Rurale Nazionale e della Regione Piemonte.

L’iniziativa, prevista anche in altre città italiane, ha voluto dare seguito al Forum Nazionale delle Foreste, che si è svolto a Roma nel novembre 2016. L’obiettivo era di ascoltare le realtà locali, comprenderne le necessità e accoglierne le proposte in modo da costruire un percorso politico, operativo e normativo che, attraverso una gestione dinamica, razionale e responsabile del patrimonio ambientale e paesaggistico dei territori alpini, sia in grado di garantire il futuro delle risorse boschive e dei diversi settori economici ad esse collegati. A maggior ragione in Piemonte: terza regione italiana, dopo Sardegna e Toscana, per estensione forestale, con 922.866 ettari sul totale di 2.538.297 ettari di superficie complessiva – il 36% – occupata da boschi. Una copertura in percentuale che è anche presente nella provincia di Cuneo, in cui la vegetazione boschiva si sviluppa su 242.286 ettari sui 689.090 totali (35%).

 

Il Forum si è avviato con l’intervento dell’assessore regionale alle Foreste, Alberto Valmaggia. “I boschi – ha detto – sono una ricchezza che non sfruttiamo appieno. Dobbiamo imparare che il legno non serve solo per produrre energia, ma è fondamentale come materiale da costruzione edile e da arredamento. Per ottenere il massimo risultato bisogna costruire una filiera completa. Un utilizzo capace di far ottenere almeno tre risultati: riportare le persone a vivere in montagna e in collina; contribuire al recupero paesaggistico e prevenire il dissesto idrogeologico. Questa iniziativa è un momento importante di ascolto per continuare a camminare insieme e fare altri passi in avanti nel settore”.

 

Poi, è intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, il quale ha sottolineato la necessità di un uso virtuoso delle risorse boschive.
Il docente dell’Università di Torino, Filippo Brun, ha inquadrato il tema dal punto di vista tecnico. Aggiungendo: “Deve cambiare l’approccio culturale nei confronti della tematica forestale, incentivando la ricerca, la formazione degli operatori e l’informazione ai cittadini”.

 

Nella tavola rotonda, moderata dal direttore generale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Alessandra Stefani, alcuni attori nazionali e locali della filiera hanno avanzato le loro richieste attraverso delle riflessioni concentrate in frasi chiave. Tra queste: promuovere la gestione attiva dei boschi; cooperare tra le istituzioni pubbliche e i privati; fare sinergia tra il personale addetto ai controlli e quanti lavorano nel comparto; superare i vincoli paesaggistici delle Soprintendenze per alcune superfici forestali; elaborare dei contratti territoriali integrati a livello locale; cambiare il modo di gestire il bosco passando dalla casella assistenzialismo a quella dello sviluppo sostenibile; operare affinché il patrimonio boschivo montano diventi un elemento vitale di tutta l’economia.

 

Le conclusioni del Forum le ha tratte il viceministro Olivero. “Quanto è emerso oggi – ha affermato – mi servirà per lavorare a una nuova Legge forestale il cui iter spero possa terminare entro la fine della legislatura. L’idea di fondo che la caratterizzerà è quella di passare da una visione museale e, spesso, legata allo stato di abbandono dei boschi a una loro gestione dinamica e attiva. Il tutto, però, attraverso un percorso di sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico, che salvaguardi la ricchezza e la biodiversità del territorio”.