“Vogliamo fare un exploit ed entrare in Consiglio Comunale, possiamo dire la nostra”. E’ il più giovane tra i 7 candidati di Cuneo Fabio Corbeddu, operaio di 28 anni, ma l’ambizione non gli manca.
Per la prima volta CasaPound si presenta alle comunali cuneesi. E lo fa con idee chiare e progetti importanti; ma soprattutto da sola.
“Sì, abbiamo deciso di presentarci in maniera autonoma perché pensiamo che le nostre posizioni e le nostre battaglie non siano conciliabili con gli altri candidati. E soprattutto non vogliamo delegare gli altri, vogliamo entrare noi in Consiglio Comunale – spiega Corbeddu -.Qualche ragionamento nei mesi scorsi lo abbiamo fatto, ma fin da subito la scelta è stata questa, di andare da soli. Io conosco bene le nostre potenzialità, per questo quando sono stato proposto come candidato ho accettato”.
Sulla vostra candidatura ci sono state delle polemiche da parte di alcune associazioni. Come ha vissuto questa situazione?
“Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma noi non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno: siamo un movimento legalmente riconosciuto che non ha niente di irregolare. Chi vorrà ci voterà e chi non vorrà non lo farà”.
Quali sono i punti principali del vostro programma?
“Innanzitutto vogliamo portare in Consiglio tutte le istanze sociali, a partire dalla nostra lotta per la casa per gli italiani: sia per la casa di proprietà che per l’assegnazione degli alloggi popolari deve esserci la priorità per gli italiani. Poi vogliamo la chiusura di ogni rapporto di collaborazione con le organizzazioni che ad oggi investono denaro per l’accoglienza degli immigrati. Per quel che riguarda lo sviluppo della città, deve essere omogeneo, bisogna valorizzare di più le periferie e le frazioni. Inoltre vogliamo investire risorse e competenze sullo sport, che noi vediamo come un motore di integrazione sociale per i giovani”.
Cosa non ha funzionato in questi anni a Cuneo?
“Io non credo che quanto è stato fatto sia tutto da buttare, ma non è stato abbastanza. Torno per esempio sulla valorizzazione del centro storico, un lavoro fatto in maniera adeguata, ma senza essere accompagnato da politiche altrettanto efficiente per altre zone della città, che si vedono trascurate”.
Lei è il candidato più giovane a queste elezioni cuneesi: pensa che questo possa rappresentare uno svantaggio?
“Credo che per certi aspetti possa essere un limite, ma allo stesso tempo per me è uno stimolo ed è una scelta che può piacere a tanti, può essere vista una scelta coraggiosa quella di un ragazzo di neanche 30 anni che si candida per diventare sindaco”.
Parlando della lista, secondo quali principi l’avete allestita?
“E’ composta da 30 persone: non l’abbiamo preparata pensando a personaggi che possano ‘acchiappare’ i voti, ma è una lista di persone che come me fanno politica in maniera pulita e senza interessi personali e privati. Tutti militanti o comunque persone di cui io mi fido”.
Con quali speranze vi affacciate a queste elezioni?
“La nostra è una sfida contro tutti, abbiamo ambizioni molto grandi e crediamo di poter dire la nostra. Puntiamo a fare un exploit e crediamo di poter entrare in Consiglio Comunale”.
In conclusione, perché i cuneesi dovrebbero votare per lei?
“Perché chi ci conosce sa di potersi fidare ciecamente di noi: quello che abbiamo detto l’abbiamo sempre fatto e allo stesso modo vogliamo mantenere tutto quello che diciamo anche all’interno delle istituzioni e del Consiglio Comunale”.
Gabriele Destefanis