Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo propone per sabato 20 e domenica 21 maggio la Festa dei Musei, evento nazionale nato come risposta italiana alla Giornata Internazionale dei Musei, promosso dall’International Council of Museum (ICOM) al fine di valorizzare l’identità culturale europea.
Musei e luoghi di cultura in tutt’Italia proporranno in questo fine settimana aperture ed eventi legati al tema “Musei e storie controverse: raccontare l’indicibile nei musei”.
La proposta di ICOM di interrogarci sul controverso e sull’indicibile nei musei richiama tutti gli operatori museali a considerare in quali modi i musei siano consapevoli del loro ruolo nella società, come luoghi di confronto aperti anche a temi controversi, scomodi, negati. Siamo chiamati a distinguere e a identificare l’irrilevante dal rimosso, il respinto dal trascurato, l’emarginato dal cancellato, il censurato dall’ignorato, ad ampliare cioè, senza banalizzarlo, un tema che rinvia certamente alla storia e alle memorie negate, a quelle dei totalitarismi e del passato coloniale, ai temi rimossi della storia, dagli stermini alle persecuzioni religiose, etniche, politiche, di genere, alle questioni della storia sociale, dall’oppressione di classe alla repressione politica dei movimenti sociali.
Anche l’Espaci Occitan di Dronero sabato 20 e domenica 21 maggio parteciperà all’evento con un’apertura straordinaria del suo Museo Sòn de lenga, sabato in orario 9-12 e domenica in orario 15-18. Il tema prescelto è stato “La storia religiosa occitana: lotta, tolleranza, convivenza”: sin dal VII secolo infatti sul territorio occitano hanno convissuto religioni diverse, cattolicesimo, ebraismo e catarismo. Per estirpare il culto cataro ritenuto eretico, la Corona francese e la Chiesa di Roma indissero Crociate e Guerre Sante in cui atroci crudeltà e stermini vennero compiuti in nome dei valori evangelici. Qualche secolo dopo i Valdesi furono duramente perseguitati nelle valli alpine; nel 1686 i Savoia revocarono la libertà di culto con guerre religiose che videro i Valdesi rifugiarsi nella Svizzera calvinista. Il loro rientro nel 1690 è noto come Grande Rentrée, ma solo nel 1848 Carlo Alberto concesse l’Emancipazione, la libertà di culto. Numerosi furono in Occitania i Calvinisti o Ugonotti, anch’essi vittime di efferate lotte e massacri. Le persecuzioni terminarono solo nel 1787 con l’édit de tolérance firmato da Luigi XVI, ma nelle valli alpine questa fede venne estirpata completamente dalle missioni dei Cappuccini.
Ingresso intero € 4,00/cad; ridotto € 3,00/cad gruppi superiori a 15 persone; € 2,50/cad 7-14 anni; gratuito
Abbonamento Musei e minori di 8 anni.