Durante la conferenza stampa convocata per illustrare i risultati dell’operazione che ha portato al sequestro del cantiere del Tenda Bis, il colonnello Massimiliano Pucciarelli, comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha spiegato come sono partite le indagini, che hanno preso il via a settembre: “Abbiamo notato che alcuni carichi di ferro provenienti dal tunnel erano costituiti di materiale nuovo, non ancora utilizzato. La successiva attività di intelligence ha consetito di scoprire che gli elementi di metallo che sarebbero dovuti essere utilizzati per la costruzione della nuova galleria, erano stati tagliati e occultati per poi essere rivenduti”.
Sul sequestro del cantiere, Pucciarelli ha chiarito: “Il provvedimento si è reso necessario per due motivi: per interrompere un’attività illecita che non procedeva nella maniera corretta e che portava ad uno sperpero di denaro; e poi per mettere in sicurezza l’area da possibili crolli che avrebbero potuto causare danni alle utenze e a chi ci lavora”.
“L’attività è stata complicata – ha aggiunto il procuratore capo Francesca Nanni – perché svolta in parte in terra francese. Stiamo lavorando per sottoporre a sequestro anche la parte di cantiere in Francia. Sono stati sottratti manufatti e poi rivenduti e pensiamo che riguardino anche le opere di contenimento sul lato francese, non solo la galleria del Tenda Bis, realizzate non con la giusta diligenza e senza seguire il progetto esecutivo. Cercheremo di fare al più preso dei controlli sulla stabilità delle opere di contenimento, che sono molto vicine alla sede stradale”.
Presenti alla conferenza stampa anche il presidente di Confcommercio Cuneo Luca Chiapella e i sindaci di Vernante Fulvio Dalmasso e di Limone Piemonte Angelo Fruttero. Quest’ultimo ha chiesto se i lavori sul lato italiano potrebbero partire prima: “In effetti la situazione di maggiore emergenza è quella francese – ha risposto Francesca Nanni -: capisco la vostra preoccupazione come amministratori, ma questa non è una questione di nostra competenza”.
Gabriele Destefanis