Si è svolta nei giorni scorsi a Torino la presentazione degli studi di fattibilità per lo sviluppo delle piste ciclabili in Piemonte. Gli 11 studi di fattibilità, che sviluppano le principali direttive ciclabili della regione, non solo restituiscono lo stato dell’arte in Piemonte, ma costituiscono uno strumento prezioso per le scelte che in futuro verranno adottate per lo sviluppo della ciclabilità e del cicloturismo.
Questo il lavoro finora svolto da comuni, enti, associazioni e progettisti, e finanziato dall’assessorato alla Cultura ed allo Sport della Regione Piemonte, tramite un bando sulla legge regionale 4/2000, chiuso a marzo 2016, che ha messo a disposizione 1 milione di euro per la messa a punto degli studi. A fronte delle circa 80 progettualità presentate, solo 13 progetti inerenti le ciclovie hanno superato la prima scrematura di accesso al bando indetto dalla Regione e 11 sono stati poi finanziati a livello di studio di fattibilità lungo direttrici ciclabili che attraversano il territorio, innestandosi su itinerari non solo regionali, ma anche interregionali ed internazionali.
Tra gli studi di fattibilità finanziati dalla Regione c’è anche quello progettato dalla Provincia di Cuneo, relativo al tratto di 49 km della Cherasco-Ceva. Si tratta del percorso ciclabile che si innesta sulla “Via del Mare”, itinerario cicloturistico che unisce la Svizzera al Ponente Ligure sull’ex sedime della ferrovia Bra-Ceva, oggi dismessa e che attraversa i paesaggi vitivinicoli patrimonio Unesco.
La Provincia è da tempo al lavoro con Ferrovie dello Stato per ottenere il trasferimento in comodato d’uso del sedime ferroviario e delle aree ad esso pertinenti agli oltre 40 comuni interessati dal progetto. “Il progetto presentato a Torino – spiega il consigliere provinciale con delega allo Sport e al Turismo Rocco Pulitanò – rappresenta per la nostra Provincia una grandissima occasione di rilancio turistico del territorio, anche perchè in questo modo andremmo a chiudere l’annosa vicenda relativa alla distruzione che, nel 1994, subirono le nostre infrastrutture a causa dell’alluvione, ed in particolare la linea ferroviaria Bra-Ceva, con la diramazione Bastia-Mondovì. Era, pertanto, essenziale inserire questa progettazione nel bando regionale che ha permesso di realizzare gli studi di fattibilità, un passo importante e che consente alle amministrazioni locali ed agli enti del territorio, di potere iniziare la ricerca dei fondi necessari su più livelli possibili”.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal consigliere Pulitanò agli uffici della Provincia per il lavoro svolto, all’assessore regionale Parigi e alla Direzione Promozione Cultura-Turismo-Sport per l’opportunità concessa, allo studio Tautemi che ha realizzato lo studio di fattibilità e agli oltre 40 Comuni della Granda per hanno saputo convergere su un progetto unitario che potenzialmente potrebbe portare e rilevanti ricadute economiche, sia in ambito turistico che per i settori collegati, come il commercio e l’agroalimentare.