Trofeo Motoestate: ottimo 2° posto a Modena per Francesco Curinga

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L’Autodromo Green Circuit di Modena ha ospitato, in una caldissima giornata di sole, la terza prova del Trofeo Motoestate, alla quale hanno preso parte oltre duecento conduttori, tra i quali era presente il portacolori del Bemar Racing Team di Cuneo, Francesco Curinga, in sella alla Honda CBR 600 RR della Bianco Moto di Cuneo.

Il pilota del Moto Club Squadra Corse Badalucco (IM), impegnato nella classe 600 del trofeo che vede schierati al via insieme i conduttori del Trofeo Motoestate (MES) e delle Moto di Serie (MDS), ha staccato l’ottavo tempo nel primo turno di prove, dominate da Daniele Corradi su Kawasaki, per poi agguantare la quinta posizione sulla griglia di partenza.

 

Alla partenza della gara, disputata sulla distanza di tredici giri, Curinga (Honda – Bianco Moto) riesce subito a recuperare una posizione, che mantiene per tre o quattro giri, mentre davanti Curradi e Lolli prendono un po’ di margine. Poco prima di metà gara il conduttore del Bemar Racing Team sferra un attacco a Nicolò Giri (Yamaha), che lo precede e passa in terza posizione, andando a caccia della seconda posizione, cosa che gli riesce negli ultimi giri, quando aggancia e supera Paolo Lolli (Honda), che poi scivola.
Essendo ormai Daniele Curradi irraggiungibile, Francesco Curinga si accontenta della seconda posizione, che gli permette di salire nuovamente sul podio, mentre alle sue spalle si piazza Nicolò Giri.

 

“E’ andato tutto bene – ha riferito Francesco Curinga -, la moto funzionava alla perfezione ed ho subito trovato il feeling con la pista. Dopo una buona partenza, ho faticato un po’ a sorpassare chi mi precedeva e quando sono riuscito a liberarmene ho subito recuperato sul secondo, che ho passato a qualche giro dal termine della gara, ma ormai Curradi, che aveva un passo più veloce del mio, era lontano. Sono contento del risultato, che dedico a chi mi sostiene: Bianco Moto Cuneo, Honda, HRC, Fujiauto, Gastaldi Rudi Impresa Edile, Fortec e Vernicenter, ed i numerosi sponsor personali, anche perché non era nelle aspettative”.

 

Dario Malabocchia