Con il Patrocinio del Comune di Cuneo e in collaborazione con GrandArte, il Palazzo Santa Croce, di via Santa Croce 6 in Cuneo, ospiterà dal 23 giugno al 23 luglio, la mostra personale di Giovanni Mattio “Le Tavole del Sole – Variazioni sulla luce (dipinti, sculture)”.
L’inaugurazione si terrà venerdì 23 giugno, ore 18 (Orari di apertura: giovedì, venerdì, sabato, domenica, 16,30 – 19,30).
Attorno ad una grande scultura policroma, intitolata “La tavola del sole” la mostra propone una sessantina di dipinti polimaterici, selezionati dalla produzione dell’ultimo decennio e suddivisi in cinque nuclei,che appartengono ad altrettanti cicli di lavori: TRALCI, LE MENSE, IN PIENA LUCE, COMOGONIE, GALASSIE.
Il titolo della mostra è tratto da un testo di Erodoto, più precisamente dal terzo libro, capitolo 18, in cui lo storico descrive il popolo degli Etiopi dalla lunga vita, contro i quali Cambise, re di Persia, aveva organizzato una (disastrosa) spedizione militare. Per sottolineare l’aspetto superiore di questo popolo, quasi simile agli dei, Erodoto descrive la “tavola del sole”, cioè una vasta prateria piena di carni bollite che la terra ogni notte produce.
La proposta pittorica e scultorea, che Giovanni Mattio qui presenta, muove da questa suggestione per indagare con il mezzo dell’arte, che diventa strumento quasi magico, mondi interiori, ambienti e situazioni che appartengono non solo al suo vissuto, ma alla memoria collettiva. Le mense da un lato ricordano le colazioni che un tempo si facevano nei campi , durante le giornate di lavoro più intenso, o nei giorni di festa (i titoli delle opere richiamano tali momenti, pur non presentando le opere nulla di descrittivo, ma solo cromie che suggeriscono sensazioni, memorie, miti) ma, al tempo stesso alludono alla mensa ideale dell’arte che interpreta e condensa emozioni universali. Il denominatore comune ad ogni nucleo di opere è la fantasia che permette di trasfigurare la realtà mediante il segno, il colore, che può produrre ricordi, intuizioni folgoranti, incursioni nell’’inconscio.
Il sottotitolo mette in evidenza che la pittura di Giovanni Mattio è essenzialmente ricerca nell’ambito della scomposizione cromatica della luce. La matericità dei dipinti riporta alla realtà fenomenica a cui la luce conferisce una valenza astratta, emozionale. Le cosmogonie, le galassie, osservate da questa angolazione, diventano la rappresentazione del cosmo a cui apparteniamo, quello fisico, ma soprattutto quello ideale e morale.