Nella bella cornice della sede del Circolo dei Lettori di Torino, è stata presentata nella serata di ieri l’edizione 2017 del Festival Occit’Amo.
Un Festival unico nel suo genere, che coinvolge sei vallate piemontesi per sei settimane di eventi di altissimo livello, attraverso i quali si potranno conoscere le culture, le musiche, la letteratura ed i paesaggi del mondo occitano.
Tanti gli ospiti, per un programma molto ricco. A raccontarlo è lo stesso direttore artistico Sergio Berardo: “Occit’Amo non sarà un varieté, non sarà folklore, ma sarà musica. Musica nuova, musica popolare, che non si ferma alla tradizione. La tradizione è oggi. La ghironda, strumento tipico, per vivere non può pensare di suonare ciò che era, ma deve innovarsi, guadagnarsi un senso di vivere. La cultura occitana è cultura di integrazione, di confine, di inclusione, di continua osmosi e cambiamento. Ecco perché abbiamo scelto quest’anno di promuovere una realtà precisa, quale quella del Nord della Spagna, perché lì c’è una cultura simile alla nostra. Vogliamo far parlare gli iberici, i catalani, gli asturiani e tutte le realtà messe al margine per la presenza degli spagnoli. Al confine sta la ricchezza di questo festival”.
Presente anche Antonella Parigi, Assessore Regionale alla Cultura: “Occit’Amo Festival è un bellissimo progetto di territorio e di sistema, un modo perfetto di agire, in linea con quanto immaginato dalla regione. È poi un evento che valorizza un’identità, non intesa come identità esclusiva, ma come un modo di apprezzarsi che coinvolge, che richiama l’esterno e che si fa attrazione turistica. L’obiettivo del nostro Assessorato è quello di far prosperare un evento di questo tipo”. Come parziale parentesi un complimento a Saluzzo, rivolgendosi direttamente a Mauro Calderoni, sindaco del Comune del Marchesato, presente in sala: “Dovrei praticamente essere sempre a Saluzzo, perché ogni sera c’è un evento unico ed imperdibile. Datevi una calmata! (ride, ndr)”.
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