Il Comune di Alba ha la Consulta delle Famiglie. È stata istituita con voto unanime dal Consiglio comunale di venerdì 21 luglio con lo scopo di promuovere iniziative atte a rafforzare il ruolo educativo della famiglia; valorizzare le famiglie come capitale sociale e patrimonio che sostiene le relazioni tra le persone; contribuire all’elaborazione delle politiche familiari promosse dall’Amministrazione comunale favorendo le relazioni e il confronto tra i diversi soggetti; contribuire alla promozione di interventi in ambito culturale, economico e sociale al fine di realizzare un’azione amministrativa concreta, con particolare riferimento ai tempi di vita e lavoro ed alle azioni di solidarietà.
Favorire le relazioni, l’interscambio informativo e il confronto tra le diverse esperienze e tra i diversi ambiti di intervento presenti sul territorio, favorendo la nascita e lo sviluppo di reti familiari nel territorio, di associazioni o altre istituzioni di rappresentanza e tutela; promuovere iniziative volte a facilitare l’inserimento di nuove famiglie nel territorio comunale e la loro permanenza; sviluppare l’osservazione delle dinamiche sociali che interessano la famiglia. La delibera completa di statuto è stata presentata al Consiglio dal Vice Sindaco ed Assessore alle Politiche famigliari Elena Di Liddo.
«Nata da un ordine del giorno presentato dai consiglieri comunali Pierangela Castellengo e William Revello e da un ricco confronto con l’opposizione – ha spiegato il Vice Sindaco ed Assessore alle Politiche famigliari Elena Di Liddo – è un organismo democratico ed apartitico con funzioni propositive, consultive e di impulso delle politiche sulle famiglie. È anche un centro di partecipazione, di aggregazione, di analisi e di confronto. È composta da 13 persone. All’interno non ci sarà nessun assessore proprio mantenerne l’autonomia. I membri non percepiranno alcun compenso. La durata coincide con quella del Consiglio comunale. Gli organi della Consulta sono l’assemblea, il presidente, il vice presidente ed il segretario. L’Amministrazione si impegna a pubblicizzare le iniziative concordate ed i documenti prodotti dalla Consulta e a collaborare alle attività della Consulta anche favorendo il raccordo con altri enti. La Consulta invierà annualmente una relazione al Consiglio comunale».
«La Consulta nasce in una città che nel 2009 ha voluto definire così l’assessorato alle Politiche famigliari e sociali – ha ricordato il Sindaco Maurizio Marello – Chi volle fortemente questa denominazione fu Mariangela Roggero Domini. Quella fu una scelta importante in un momento difficile in cui la crisi economica ha colpito duramente anche la nostra città. Aver messo la famiglia al centro delle nostre politiche ha messo l’accento sui diritti dei più deboli. Sono proprio loro ad aver bisogno dell’aiuto pubblico. La Consulta farà da pungolo all’Amministrazione e sarà un ulteriore passo verso la giusta direzione nell’assistenza sociale».
Gisella Divino