Emergenza siccità in agricoltura: la situazione in Piemonte e le misure adottate dal Ministero per combatterla

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L’emergenza siccità sta provocando danni giganteschi all’agricoltura italiana.

Coldiretti li ha stimati in due miliardi di euro. Il Piemonte, al momento, non ha chiesto lo stato di calamità naturale, ma ha firmato un accordo con le altre regioni del bacino del Po per ridurre il prelievo del 5% di acqua concessa ad uso irriguo, con l’obiettivo di mantenere la portata fluviale e di evitare infiltrazioni salate di ritorno dal mare. Si tratta di oltre 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno lasciate nel Po come riserva strategica. Ma sul territorio regionale, sempre secondo l’organizzazione agricola, stanno comunque soffrendo soprattutto le province di Cuneo, Asti e Alessandria. 

“In Piemonte – sottolinea il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero – ad ora non ci sono le condizioni per la dichiarazione di calamità, però non siamo per nulla sereni. In provincia di Cuneo la siccità c’è, ma i danni sono per ora concentrati solo in alcune aree. Certamente, insieme alla Regione, bisogna monitorare in modo costante la situazione sull’intero territorio piemontese per essere pronti a intervenire nel caso di un peggioramento del contesto”.

Il dicastero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha già messo in campo tre misure di contrasto all’emergenza. Con l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale le aziende colpite dalla prolungata siccità e che non abbiano sottoscritto polizze assicurative potranno accedere ai benefici dello stato di calamità. Le Regioni hanno la possibilità di richiederlo entro il 30 dicembre 2017. Attraverso il provvedimento si rendono operative misure concrete come la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali. “Siamo pronti a collaborare con le Regioni – dice ancora Olivero – per il censimento dei danni e la verifica delle condizioni necessarie a dichiarare lo stato di calamità”.

Poi, per garantire maggiore liquidità alle imprese agricole il ministero ha chiesto alla Commissione europea di autorizzare l’erogazione di anticipi della Pac fino al 70% per i pagamenti diretti annuali e di almeno fino all’85% per il sostegno concesso nell’ambito delle misure dello sviluppo rurale (Psr). In totale sono 700 milioni di euro in più, che portano le anticipazioni di ottobre a 2,3 miliardi di euro. Inoltre è stata proposta una deroga sul greening, così da permettere agli agricoltori di utilizzare i terreni lasciati a riposo per il pascolo/sfalcio anche nei periodi in cui questo lavoro è vietato. 

Infine, come investimento strategico sul medio periodo, il ministero ha attivato un bando, che verrà chiuso il 31 agosto, per migliorare le infrastrutture irrigue con un impegno finanziario di 600 milioni di euro. Ai quali si aggiungeranno, nelle prossime settimane, altri 107 milioni di euro per dare avvio a sei opere immediatamente cantierabili. “Andiamo avanti – conclude Olivero – nel Piano strategico per dare ai nostri territori opere irrigue migliori, efficienti e con meno spreco di acqua. Il Cuneese è molto attivo in questo senso, con diverse idee progettuali. Sono interventi necessari se guardiamo l’effetto che il cambiamento climatico sta producendo sempre più spesso sulle nostre produzioni. Per tutelare gli agricoltori dalle crisi abbiamo bisogno di strumenti innovativi ed efficaci”.